La notte,
dura un immensità,
in cui affondo,
in incommensurabili,
solitudini;
e il tempo diventa,
strano e falso,
e non passa ,
si fa pigro indolente,
come un bambino,
che vuole dormire,
e non stare sveglio.
dura un immensità,
in cui affondo,
in incommensurabili,
solitudini;
e il tempo diventa,
strano e falso,
e non passa ,
si fa pigro indolente,
come un bambino,
che vuole dormire,
e non stare sveglio.
Poesia scritta il 10/12/2013 - 07:18
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Commenti
Tristemente bella!
vincenzo pietro corsaro 12/12/2013 - 22:56
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