Sui colli di Bologna la mattina
quando il cielo è predisposto e
guardi verso oriente, verso il sole
appare l‘immenso di un sipario.
- Come un polittico che si apre,-
si schiude piano piano in attesa
di palpiti sorpresi e mai uguali.
quando il cielo è predisposto e
guardi verso oriente, verso il sole
appare l‘immenso di un sipario.
- Come un polittico che si apre,-
si schiude piano piano in attesa
di palpiti sorpresi e mai uguali.
L’Artista porge il suo creato,
lieve avanza un dono di respiro,
inonda lo stupore nel presente
fino ad avvolgerti, smarrito.
Sei Lode al Suo cospetto grande
e si perde lo sguardo, alle fonti
del Bello che sorge da ogni Bene:
“Eppure, ci sono anch’io”.
In mezzo a certi stupori dove riconosci l’onnipresenza del Bene, il vederti spettatore ti fa sentire il “relativo dell’esistere dell’umanità” e ti sorprende molto, l’Esserci.
Quando si vivono emozioni fuori dal “comune” trovare le parole è impresa talmente improba che ti rassegni ad accettare di dover scrivere solo per te stesso. E’ così grave?
1 -Il mio omaggio a Franco Buffoni -
Poesia scritta il 10/12/2013 - 11:38
Letta n.1286 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
No, non è grave scrivere per se stessi ,è un bisogno viscerale che ti afferra ,un bisogno che ti fa togliere la maschera e svelare fino in fondo.Forse dinanzi al creato siamo piccola cosa ma è bello osservare,e potersi stupire dell'esserci.
Claretta Frau 14/12/2013 - 16:04
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