oltrepassato deserti di solitudine,
attraversato mari,
senza mai voltarci indietro,
riconoscendo in noi
le dimensioni ancestrali
misurate con lo sguardo.
Non è bastato vivere,
sognare, morire,
come ora non basta tentare
di esorcizzare la tua mancanza,
o dimenticare la nostra essenza,
in un oblio senza domani.
Quanti sogni vissuti con sguardo sorpreso!
Come bambini felici
per avere attraversato cortili,
in un percorso limitato,
credendo di aver smitizzato l'ignoto
o ancora adulti,
incapaci di prevedere
il significato che la morte
inaspettatamente poneva
alle nostre considerazioni.
La Colchide è lontana perche'
io possa raggiungerla
e attraverso il Vello d'oro curarti
perché tu potessi non morire
Lontano é il tempo della similitudine,
oltre quei silenzi sconfinati
che mi avvolgono,
dove io senza vita
attendo te che non vivi.
Tra le mani il tuo cappello
dalle ampie falde,
il fermaglio andaluso
che raccoglieva i tuoi capelli,
da sottrarli alla carezza del vento!
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Coinvolgente nella sua spiccata sensibilità !
...innanzi a tale bellezza, un inchino