IL FUORVIANTE
nello sparare faceva centro;
l'obesità non è nel suo caso,
il pesce gli è sempre piaciuto;
si era oscurato nel suo cuore,
quella gioia di dire amore.
Ora ha la nuova
realtà in quella sua tiepida 
casa, trova il cibo caldo e a 
tutti accusa; si sente in luna 
di miele, capire più non gli 
appartiene.
La connessione 
gli serve, per la solitudine
precedente; lui non cambia 
mai … non solamente con le 
sue amorose, dice sempre 
le stesse cose!
Nell'apparenza c'è 
compostezza, un modo come 
manifestare la sua grandezza; 
vuol fare il galletto, un svenevole 
corteggiatore che si associa al 
cascamorto.
Il fuorviante 
vanifica quello che tanto 
guarda, lo sa e non parla; 
ora dice che tutto va bene, 
forse a lui solo questo gli 
conviene.
Pensa sempre 
a quella fatica dove lui ha 
costruito tutto, e poi si sente 
distrutto; è convinto di essere 
tra i buoni, e sbaglia sempre
nell'agire. 
Se il passato 
non conta niente, anche 
per chi ha messo al mondo; 
la malattia gli fa rinnegare se 
stesso, se non si prende il 
farmaco giusto.
Poesia scritta il 23/07/2019 - 23:48Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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