Pare non ci sia ragione
per cui perfino la più infima zolla
della tua terra maligna
risvegli in me
il corso di acque inesplorate,
vallate dimentiche di impronte,
lune assolate e notti celestiali,
il suono che producono le stelle.
Ne basterebbe una manciata,
un sorso, un assaggio appena
di qualsiasi cosa ti marcisca dentro:
sarà fertile terreno di una speranza.
per cui perfino la più infima zolla
della tua terra maligna
risvegli in me
il corso di acque inesplorate,
vallate dimentiche di impronte,
lune assolate e notti celestiali,
il suono che producono le stelle.
Ne basterebbe una manciata,
un sorso, un assaggio appena
di qualsiasi cosa ti marcisca dentro:
sarà fertile terreno di una speranza.
Poesia scritta il 17/08/2019 - 15:58
Da Matih Bobek
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