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Sei il bocciolo emerso dal fango

Sei il bocciolo emerso dal fango
e vivi avversità che ci compongono
Sei eco di terra sussurrata
e remota e agognata
Voglio coglierti dove ti ergi
sradicarti pulsante
col rispetto silente della radice
piantarti nel suolo mio
umido del sangue di cui ci impasto
echeggi di quel tempo che vorrei
fare mio, di nuovo
ma nel mentre, di nuovo
mi ritrovo a galoppare in sella al tempo
all'indietro, mai in linea all'orizzonte
con in viso strade che si snodano
e una notte di talco che mi si annida nel respiro
ancora mi intarsio di quelle sue nubi
e mi cucio ai tuoi lembi lontani
ti dedico una carezza
ti sfioro il gambo, e ti innaffio dove non cresci
Ma non ti strappo, non ti tolgo al prato
Bacio un petalo, forse due
non tre - quello timido vuole il suo tempo ancora -
io sono spezzato, però, da prima
che tu verdeggiassi, che fossi dono di terra
e mi spegnerò prima ancora
di vedere che il mio scrosciare candido
ti avrà rivestito dei colori che meriti



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Poesia scritta il 05/10/2019 - 12:58
Da Matih Bobek
Letta n.853 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Molto bella, piaciuta tanto!

Carla Vercelli 08/10/2019 - 19:08

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bellissima

laisa azzurra 05/10/2019 - 19:41

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