Nella mente, da lontano,
mi risuona una canzone
così flebile e remota
da sembrarmi quasi strano
quanto l'animo mi scuota
e mi dia tant'emozione.
mi risuona una canzone
così flebile e remota
da sembrarmi quasi strano
quanto l'animo mi scuota
e mi dia tant'emozione.
Pare che sia il sussurro
di una voce tanto cara
che mi fa intenerire;
come l'eco di un ricordo
che scompare e poi ritorna
nel silenzio che m'affligge,
perché parla di qualcosa
che una volta io avevo
e che adesso non ho più.
Mi sovviene di quel viso
ch fu allora di mia madre,
ancor pieno di sorriso
come quello di mio padre,
lui che insieme a lei rimase
e giammai ne fu diviso.
Due immagini di vita
divenute ora più care,
perché mancano al mio cuore
che sin dalla dipartita
versa ancor lacrime amare.
Il dolor divien più forte
col pensar a quei momenti
di quel tempo già passato
che mai più potrà tornare.
Nella stanza dei ricordi
odo ancor quel flebil canto;
è un sussurro e par che dica:
"Ninnananna, ninnananna,
angioletto della mamma!".
Poesia scritta il 27/01/2014 - 18:33
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