Giro in questa stanza
dai muri nudi senza quadri
nell'afasico tormento
di un ricordo evanescente
stretto nella morsa
di un futuro già appassito
e lisciato da un presente
di una noia esasperante
dai muri nudi senza quadri
nell'afasico tormento
di un ricordo evanescente
stretto nella morsa
di un futuro già appassito
e lisciato da un presente
di una noia esasperante
... e accendo ceri
sull'altare dell'amore
perso nel sogno
di una vita altra
... nel cammino
lento e stanco
dentro mondi
sconosciuti...
Poesia scritta il 20/10/2019 - 09:40
Letta n.867 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
tant'è che associo a Afasia", poesia letta in precedenza.
È come se la tua anima chiedesse pietà e col desiderio di essere libera, fresca, pura. Nel finale si accenna quanto basta al sentimentalismo, quell'accendere ceri sull'altare che provano a fare da contraltare alla condizione di disagio.
Anche stavolta ti attesti ad una poetica dura, amara e diretta, proprio come sa essere la vita.
Bravo Ferry sebbene mi dispiace per questo status, in fondo su certi "versi" ti capisco...
È come se la tua anima chiedesse pietà e col desiderio di essere libera, fresca, pura. Nel finale si accenna quanto basta al sentimentalismo, quell'accendere ceri sull'altare che provano a fare da contraltare alla condizione di disagio.
Anche stavolta ti attesti ad una poetica dura, amara e diretta, proprio come sa essere la vita.
Bravo Ferry sebbene mi dispiace per questo status, in fondo su certi "versi" ti capisco...
Giuseppe Scilipoti 24/12/2019 - 11:14
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Mondi sconosciuti, che "girano" come non dovrebbero.
Nei versi emergono tutte le sfaccettature di un uomo tormentato, che ha sublimato il dolore nella poesia, un uomo che tribola e si arrabatta.
Sullo stile le rime mi appaiono irregolari, sembrano; evocare un disordine che a livello contenutistico evince la mancanza di equilibrio che fa parte della visione della vita. C'è noia , c'è quell'angoscioso susseguirsi sempre tediosamente uguale... (segue disamina)
Nei versi emergono tutte le sfaccettature di un uomo tormentato, che ha sublimato il dolore nella poesia, un uomo che tribola e si arrabatta.
Sullo stile le rime mi appaiono irregolari, sembrano; evocare un disordine che a livello contenutistico evince la mancanza di equilibrio che fa parte della visione della vita. C'è noia , c'è quell'angoscioso susseguirsi sempre tediosamente uguale... (segue disamina)
Giuseppe Scilipoti 24/12/2019 - 10:58
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Bella, molto, è per noi sconosciuto...
Grazia Giuliani 20/10/2019 - 20:03
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Bella, ma anche triste e struggente. Conosci il passato ed il presente, ma il futuro lascialo arrivare.
santa scardino 20/10/2019 - 19:01
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