Cala del giglio
Dolce mi scalda in solitudo rimembrar
di quelle terse notti la luna schiusa
quando in sensual ed amena voluttà
ogni cosa nell’aere parea confusa.
di quelle terse notti la luna schiusa
quando in sensual ed amena voluttà
ogni cosa nell’aere parea confusa.
Nasci, splendido e spontaneo, là
ove il mare in eterno abbracciar
solo sfiora la sterile rena.
Là, ove guidato dal solar occaso
lontano nel tempo pervenne il nauta
e sul dorso di nostre bianche spume
seco la stiva di purpuree vesti lauta.
Fuggevole il vento sotto il notturno lume
rasenta appena il duro scoglio raso
e canta e respira la sera ventura
dell’odoroso mirto e delle stanche onde
delle sue parole..e della sua pelle
come roccia al vento levigata in marmorea scultura
nell’aria densa il profumo si fonde.
E sono ebbro di vita.
Ed ancor oggi confondo
dei suoi occhi e del mar
quell’immenso blu profondo.
Poesia scritta il 11/12/2019 - 19:51
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Commenti
Meravigliosa! Lo stile poetico d'altri tempi impreziosisce questi versi e li rende accattivanti al lettore che vi si tuffa come in un mare azzurro. Una poesia che regala al cuore meravigliose e gioiose immagini Complimenti!
lidia filippi 16/12/2019 - 14:44
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Sublime poetare!
Alessia Torres 12/12/2019 - 20:18
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