Jack di fiori
Già quando ti aspetto
l'umidore dei tigli
s'impossessa delle mie bocche
pregustando la tua lingua di ramarro,
fra i seni l'anelito al tuo scettro di fante di fiori
e un prato di tarassaco nel ventre
ché tu questo scettro imponga
fra le mie cosce tornite
cariche di boccioli lì lì per sbocciare.
l'umidore dei tigli
s'impossessa delle mie bocche
pregustando la tua lingua di ramarro,
fra i seni l'anelito al tuo scettro di fante di fiori
e un prato di tarassaco nel ventre
ché tu questo scettro imponga
fra le mie cosce tornite
cariche di boccioli lì lì per sbocciare.
Sai, il corpo è come il territorio,
come la poesia: è inspiegabilmente coerente
e trascende il suo significato.
Per questo tu, jack di fiori,
-che intuisci ciò che non è palese,
immagini l'invisibile-
va' dove non c'è strada
e tracciami un sentiero sulla pelle.
Attento, ché la bellezza del corpo
sta nell'infinità di storie
che in me potrebbero accadere.
Le senti raccontare di me
quando vieni, girovago, al mio grembo?
Poesia scritta il 12/12/2019 - 18:58
Letta n.798 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Bellissima, una sensualità completa.
Grazia Giuliani 13/12/2019 - 10:12
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Carica di sensualità , di simbolismi e significati anche reconditi! Bellissima
Anna Maria Foglia 12/12/2019 - 21:30
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Elegantemente carico di eros, non c'è bisogno di dilungarsi in virtuosi commenti.
Leo Pardiss 12/12/2019 - 21:07
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