Sembrano cristalli,
infranti,
giorni uguali che muoiono
e rinascono nel nulla,
stagioni che fluiscono, pungenti
come rovi conficcato nel petto
difficili da estirpare.
infranti,
giorni uguali che muoiono
e rinascono nel nulla,
stagioni che fluiscono, pungenti
come rovi conficcato nel petto
difficili da estirpare.
Fuori sta piovendo!
Un freddo intenso gela
il mio corpo che nemmeno
il tepore della fiamma di Thumos
riscalda.
Rigiro tra le mani palline colorate
e le campanelline tintinnanti del tempo
sospeso dal sapore del rame
che tu mi hai regalato.
Resta con me a parlare
guardandomi negli occhi,
mostrandomi il cielo
e le mani contrite sul seno.
Parlami, raccontami ancora di te!
Poesia scritta il 20/12/2019 - 11:28
Da Alpan .
Letta n.870 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
I giorni tutti uguali conficcati nel petto come schegge!Inizio di poesia che esprime dolore, ma poi si apre a speranza nel dialogo con lei.Molto bella!
Anna Maria Foglia 21/12/2019 - 08:52
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La virtù magica della parola pullula di immagini e pensieri. Per quanto elaborata la forma, l’istanza totalizzante resta il suo dinamismo.
Ciao Alpan
Ciao Alpan
GiuliaRebecca Parma 20/12/2019 - 23:01
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Una bellissima poesia che vuole ascoltare il silenzio di un tempo narrato. Complimenti di cuore, Alpan
MARIA ANGELA CAROSIA 20/12/2019 - 22:51
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