la puntina sul disco, un basso come un pendolo.
Le mani trai capelli, in punta di piedi nudi
ti sporgi in avanti: il bacio; il morso alle labbra.
Calze nere a mezza coscia e un fiocchetto
come le vibrazioni dei cimbali sottopelle,
contro pelle di pulsazioni ritmiche basse.
Il sorriso a mezza bocca, finalmente libera.
Arpeggio le tue vene sull'assolo acido
il morso all'orecchio e una risata in sussurro
nella luce rossa, sui fianchi e il collo caldo
un crepuscolo dorato di un'oasi nel deserto.
Aggrappato agli impulsi dei nervi mediani
le mie nocche nel tuo palmo di linee segnate
poi le dita che s'intrecciano come nel vento,
che sembra un nome; un solletico beato!
Una pioggia di luce che rende profonde le ombre
gli oscillatori a onda quadra come luna cangiante
le sporgenze ossee, i sentieri e le scie delle dita
i tendini flettenti ei muscoli sul latrato della voce.
I graffi come carezze all'anima, l'odore di te
come terra bagnata e muschio, come animale
e foresta inesplorata, tempesta impetuosa
e poi le onde del mare. Ora la notte è tutta nostra.
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Complimenti