Lèggere tra le righe
Le istruzioni sono: il tema di aprile è La Solidarietà.
Tema non semplice, almeno per me. Si rischia di affrontarlo in maniera scontata, che non è nelle mie corde. Tenterò quella composizione poetica propria dell’antica poesia francese e provenzale, consistente in una dissertazione dialogata sopra un tema di cui sono state proposte due soluzioni contraddittorie: il proponente lascia al rivale la scelta della difesa di una delle due soluzioni, impegnandosi a sostenere le ragioni in difesa dell’altra. 14 versi distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime disposte secondo precisi schemi: prima parte costituita da 8 endecasillabi (accento sulla decima sillaba) rimati alternativamente ABABABAB e di una seconda parte costituita da 6 endecasillabi rimati CDECDE detta congedo/commiato, in cui il poeta si rivolge direttamente al lettore o al componimento stesso.
Tema non semplice, almeno per me. Si rischia di affrontarlo in maniera scontata, che non è nelle mie corde. Tenterò quella composizione poetica propria dell’antica poesia francese e provenzale, consistente in una dissertazione dialogata sopra un tema di cui sono state proposte due soluzioni contraddittorie: il proponente lascia al rivale la scelta della difesa di una delle due soluzioni, impegnandosi a sostenere le ragioni in difesa dell’altra. 14 versi distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime disposte secondo precisi schemi: prima parte costituita da 8 endecasillabi (accento sulla decima sillaba) rimati alternativamente ABABABAB e di una seconda parte costituita da 6 endecasillabi rimati CDECDE detta congedo/commiato, in cui il poeta si rivolge direttamente al lettore o al componimento stesso.
D’accordo V., prendi tu la cucina.
A me stanze dove crescon parole,
per te caffè, lievito e farina.
Daremo il via alla tenzone
non appena l’indice s’avvicina
al pollice che non fa capriole
se l’indice soffre, e l’amuchina
s’una mano fa sentir l’altre sole.
Quelle immagini che per incanto
escono dai versi son quel saluto
che io mi fermo a guardar prima
che tu posi la penna, son accanto
alle stille mie per l’avvenuto.
Specchio, V(irus), di questa pantomima.
(segue Prigioniero delle fate…)
Mirko D. Mastro
Poesia scritta il 06/04/2020 - 07:19
Letta n.798 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Che musica questi versi...
Ed il virus è divenuto pErsino poesia...
Ottima sperimentazione...
La poesia per te è naturale rivelazione!
Ed il virus è divenuto pErsino poesia...
Ottima sperimentazione...
La poesia per te è naturale rivelazione!
Alessia Torres 07/04/2020 - 21:04
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No, di banale qui non c'è niente.
...che ci sia qualcosa per tutti pur nella condivisione dei ruoli e del dolore...
Solidarietà, appunto!
Bravissimo Mirko
...che ci sia qualcosa per tutti pur nella condivisione dei ruoli e del dolore...
Solidarietà, appunto!
Bravissimo Mirko
Grazia Giuliani 06/04/2020 - 18:03
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Versi magistrali! Divisione degli spazi e dei compiti, la torta cresce e la poesia esprime il pianto dei cuori! Bravissimo Mirko
Anna Maria Foglia 06/04/2020 - 15:39
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Bravissimo... hai saputo dire in poesia originale, molto originale questa situazione odierna. Non posso che farti i complimenti Mirko
Margherita Pisano 06/04/2020 - 12:11
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