Vento d'inverno:
gelido e tagliente.
Lame sul viso,
invisibile all'occhio.
E' il frastuono per l'anima
che, congelata,
intorpidita e insensibile,
sanguina.
Vedo il ghigno di Odino,
mi prende per mano,
sussurando “Seguimi”.
Un abbraccio, lo sento,
intorno a me, al mio corpo.
Non vedo chi è e non mi importa.
Mi sento cullata,
protetta da quel tepore
che la mia anima e il mio corpo
non conoscono più.
In questo cammino, ero accompagnata.
gelido e tagliente.
Lame sul viso,
invisibile all'occhio.
E' il frastuono per l'anima
che, congelata,
intorpidita e insensibile,
sanguina.
Vedo il ghigno di Odino,
mi prende per mano,
sussurando “Seguimi”.
Un abbraccio, lo sento,
intorno a me, al mio corpo.
Non vedo chi è e non mi importa.
Mi sento cullata,
protetta da quel tepore
che la mia anima e il mio corpo
non conoscono più.
In questo cammino, ero accompagnata.
Poesia scritta il 02/05/2020 - 22:41
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