Forchetta, barchetta 
arriva rimetta.
arriva rimetta.
A nulla sentire,
esplode l'ardire 
Basta remare,
bisogna guadare.
Toccavo curioso 
quel corpo altezzoso.
Gusto sublime 
di labbra carine.
Cadevo più in basso 
di passo in passo 
verso quel resto 
più volte nascosto.
La gente guardava 
e mi condannava,
corti segreti
di poveri preti 
Sarei arrivato 
dove mai avrei pensato.
Il corpo scoperto 
pareva risorto 
tra le mie mani 
eran fremiti strani.
Son stanco di scrivere
e pure di ridere.
E ora è la fine 
di tutte ste' rime.
Poesia scritta il 26/05/2020 - 18:01Letta n.971 volte.
                        			
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Commenti
Sono stato non lontano
in un posto ch'è alla mano
con gli amici a me più cari
fra assaggini e sfizi vari.
Ho mangiato gli involtini
gustosi e genuini,
pomodori e pur zucchini
tagliuzzati tutti fini.
 
  
  
  
in un posto ch'è alla mano
con gli amici a me più cari
fra assaggini e sfizi vari.
Ho mangiato gli involtini
gustosi e genuini,
pomodori e pur zucchini
tagliuzzati tutti fini.
  
  
  
Francesco Cau  
 26/05/2020 - 19:35 --------------------------------------
  
            
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