Uno è padrone di mille carrozze
che vanno e vengono più volte vuote
e pur consumano asfalto e detriti
e altri pagano le lor rotte ruote.
E chiedono pure le sovvenzioni
vogliono stare sempre in panchina
a fare sol delle belle figure
come se fossero quadri in vetrina.
E se si spostano voglion la scorta
per dargli un occhio su qualche sbandata
perché quelle carrozze valgon tanto
più del castel d'oro della vecchia fata.
Mentre tanti vivono con pochi Euro
e non chiedono neppur l'aumento
anche se il caro vita li ha ridotti
a rastrellare nei cassetti al vento.
Questi non vengono mai sbandierati
vengono solo un po' considerati
gente di seconda classe affondata
nella miseria per la sorte sbagliata.
In che mondo viviamo?
O gran Dio
sveglia i cuori della furbizia
e fai tornare un po' di vento nuovo
per dare al tuo mondo più giustizia!
che vanno e vengono più volte vuote
e pur consumano asfalto e detriti
e altri pagano le lor rotte ruote.
E chiedono pure le sovvenzioni
vogliono stare sempre in panchina
a fare sol delle belle figure
come se fossero quadri in vetrina.
E se si spostano voglion la scorta
per dargli un occhio su qualche sbandata
perché quelle carrozze valgon tanto
più del castel d'oro della vecchia fata.
Mentre tanti vivono con pochi Euro
e non chiedono neppur l'aumento
anche se il caro vita li ha ridotti
a rastrellare nei cassetti al vento.
Questi non vengono mai sbandierati
vengono solo un po' considerati
gente di seconda classe affondata
nella miseria per la sorte sbagliata.
In che mondo viviamo?
O gran Dio
sveglia i cuori della furbizia
e fai tornare un po' di vento nuovo
per dare al tuo mondo più giustizia!
Poesia scritta il 09/04/2014 - 19:25
Da Aldo Messina
Letta n.1113 volte.
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