Sono quello che ricordo
Sono quello che ricordo:
le mani di mia madre,
gli occhi di mio padre,
rose e ciliegi potati,
il pelo morbido del primo cucciolo,
un giradischi con le canzoni di Morandi,
le mani di mia madre,
gli occhi di mio padre,
rose e ciliegi potati,
il pelo morbido del primo cucciolo,
un giradischi con le canzoni di Morandi,
i corsi rettilinei delle città
-non ne ho mai avuta una sola
neanche nell'immaginazione-
la linearità del pensiero,
il ciclico tornare delle emozioni.
Le tue labbra, il tuo petto, le tue parole.
Sono nelle cornici
di chi ormai non posso più ascoltare
e sono nei racconti
di chi ancora mi parla e mi bacia.
Ricordo e vivo, vivo e ricordo,
ricordo e sono.
(L'immagine allegata è opera dell'autrice, "Bambina degli anni '60", olio su tela).
Poesia scritta il 31/08/2020 - 17:29
Letta n.783 volte.
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Commenti
Ricordi che hanno lasciato il segno fino a divenire meccanismi di comportamento. Questo vuol dire che ci si è ritrovati in quella "pelle" cucita su misura.....Poe intimistica molto ben riuscita
Francesco Scolaro 01/09/2020 - 15:18
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