Quando ero un fanciullo,guardavo incantato,il leggero volo del colorato
aquilone.
Semplice carta colorata pendolo da un filo
eppur spiegava le sue ali al vento.
Si innalzava tra le correnti ostili e solcava
l' azzurro tra gridolin di bimbi.
L 'odor dell'erba in primavera e' ben vivo
In me ,le corse in prati bagnati di luce
e lo stupore quando si librava da terra.
Mi chiedevo quale anima battesse tra legno e tela se ,avevi volontà del volo.
Mille forme , nella fantasia fatte realtà ,
e tra le nostre esili mani voi sfidavate
I rondinelli ,stanchi del lungo viaggio.
Li tra nubi e sole si perdea lo sguardo mio
oltre non osavo andare quasi pudico
di saper al di la .
In maggio sembrava un volo di farfalle ,
ma tutte unite dalla fanciullesca allegria che e' della prima età
Facevan a gara l 'un sull altro in una corsa
a varcare le nubi.
Ah quanto era dolce il bel vivere paghi di poco ma esultanti in cor.
Messaggeri senza spirito e senza tempo
al divino tendete un assaggio di quanto
e' pura l' alma che lo manda ancor non corrotta ne guasta.
Or che non sei più qui al mio fianco
O dolce mio padre rammenta con me
Il volo di quel bel gioco di tuo figlio vispo e spensierato.
Corrado cioci
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