L'usignolo malato
Allegro cantavi per salutare il giorno,
che fosse sereno il cielo o nuvoloso,
e allegra di riflesso ero anch'io d'intorno
alle tue mossette e refrain melodioso.
che fosse sereno il cielo o nuvoloso,
e allegra di riflesso ero anch'io d'intorno
alle tue mossette e refrain melodioso.
Fatale ti fu una ricurva unghietta
che l'impiglio ti sorprese all'inferriata
fratturandoti malamente una zampetta,
affievolendo la tua nenia innamorata.
Difficoltoso ora è il tuo volo già tarpato,
dopo le meticolose cure del veterinario
che un cotton fioc ti ha posto come stecca.
Tuttavia sembra plani da un alto cirrostrato
il suono della tua voce, straordinario
e non palesa né abbattimento, né pecca.
Ed io, che talora a torto mi lamento,
mirando la tua inesauribile energia
deciso ho di cambiare atteggiamento:
godo ogni momento bello o brutto della vita mia.
Poesia scritta il 14/09/2020 - 18:23
Letta n.760 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Stupenda poesia Complimenti Carla.
Salvatore Rastelli 16/09/2020 - 15:47
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Bellissima ....tenerezza infinita
Angela Randisi 16/09/2020 - 05:46
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Dolcissima poesia che tra un verso e l'altro porta ad una comprensione più profonda della vita. Apprezzata molto!
Maria Luisa Bandiera 15/09/2020 - 08:40
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