Porgete l'orecchio nascosto alle dolci note d'un canto.
Lo sguardo contempli beato
la pace d'una baia notturna,
rifugio sicuro
per le mie orme sbiadite,
per un cammino gravoso.
Possa proceder spedita,
ignara di rischi feroci,
la casta missione del cuore.
Possa toccar l'infinito
un voto
nato tra i flutti,
errando nel rincorrer
la subdola impronta
d'un quotidiano affanno.
Dimore non scorgo vicine
tra lande deserte
e petrose calli.
Nel regno del vento glaciale
pure io
chino il capo,
udendo il sibilo lugubre
foriero di pace perenne.
E quando l'arco
scocca il dardo letale,
possa un amaro sorriso
sfiorar l'umana gente
che brulica cieca
tra simulacri deformi.
Lo sguardo contempli beato
la pace d'una baia notturna,
rifugio sicuro
per le mie orme sbiadite,
per un cammino gravoso.
Possa proceder spedita,
ignara di rischi feroci,
la casta missione del cuore.
Possa toccar l'infinito
un voto
nato tra i flutti,
errando nel rincorrer
la subdola impronta
d'un quotidiano affanno.
Dimore non scorgo vicine
tra lande deserte
e petrose calli.
Nel regno del vento glaciale
pure io
chino il capo,
udendo il sibilo lugubre
foriero di pace perenne.
E quando l'arco
scocca il dardo letale,
possa un amaro sorriso
sfiorar l'umana gente
che brulica cieca
tra simulacri deformi.
Poesia scritta il 03/10/2020 - 14:32
Da Filippo MMFS
Letta n.784 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Anche questa vostra poesia è un vero gioiello.Ascoltare il cuore per poter conoscere nuovi orizzonti.Benvenuto!
Graziella Silvestri 05/10/2020 - 15:24
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Molto ben scritta, sarebbe bello ci fossero profeti che ispirano così forti sentimenti.
Anna Maria Foglia 03/10/2020 - 16:26
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