Il sipario della menzogna
è buio, d'improvviso cala la notte,
mi manca il respiro e temo la morte.
Avanza e si perpetua un pensiero malizioso,
radica e perpetra nel mio corpo voglioso.
Mi sento confuso, desueto e assente,
un'onda travolgente annega la mia mente.
Si dilegua con nevrosi politiche
il chiaror del tramonto d'una sera ambrata
in libertà provvisoria e dignità negata.
Mi siedo al centro di questo labirinto
tra sollazzi umani ed urla di sgomento;
qui sulla Terra la rabbia è una gabbia,
un'ingiustizia che insabbia e annebbia.
Cosa cerco in questa perenne condizione?
Entro ed esco nel teatro dell'illusione
ove pur l'entropia è andata in confusione.
Si finisce ancor prima di iniziare
o si trascende ancor prima di capire?
No, nessun copione da dover recitare
sul palcoscenico di una vita tutta da scoprire;
ode al tempo che non lascia scampo
ove giorni e stagioni si perdono nel vuoto
con l'armistizio dei pensieri verso l'ignoto.
La speranza è una forte illusione,
il desiderio è solo un'intenzione
ma uno sguardo tra gli sguardi
cattura la mia attenzione.
Uno specchio ha riflesso
il mio volto che disdegna,
si chiude il sipario della menzogna.
Voto: | su 0 votanti |