PINETA
Gelida cristalliera,
com'è sottile l'algida
sferza dei tuoi vetri.
La cute oppressa,
dalla ruota dei giorni,
l'anima strozzata
dalla fune dei doveri
liberano il fiato
al morente Gennaio.
Soldati all'attenti,
i tuoi ombrosi calici
dal Silenzio guidati,
mi fan gustare
un'eremita disciplina.
E taciturno e schivo
questo mare che m'inonda,
impronta sul mio viso
la verde schiuma del conforto,
la bruna spuma del coraggio
severo rugoso curato
che punge e consola.
com'è sottile l'algida
sferza dei tuoi vetri.
La cute oppressa,
dalla ruota dei giorni,
l'anima strozzata
dalla fune dei doveri
liberano il fiato
al morente Gennaio.
Soldati all'attenti,
i tuoi ombrosi calici
dal Silenzio guidati,
mi fan gustare
un'eremita disciplina.
E taciturno e schivo
questo mare che m'inonda,
impronta sul mio viso
la verde schiuma del conforto,
la bruna spuma del coraggio
severo rugoso curato
che punge e consola.
Poesia scritta il 28/01/2021 - 16:26
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