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Una e Trina

Sono spezzata in due.
Scissa, bipolare -
ma cosciente dei due poli
bene e male,
perché al centro io ci sono,
mentre loro si conteggiano
la piccola me, abbandonata
perduta e incosciente
che Io l'ho ritrovata
ed è risorta insieme a me.
Scendiamo unite
verso la fermata
d'un treno ignoto
al belvedere dei colli
e al respiro dei monti.
Ma ci siamo, insieme
noi tre, verso le lacrime
della terra, verso il dovere
che sotterra l'inquietudine e
lo sconforto d'esser me.
Troppi puzzle da ricomporre,
troppe strade da ripercorrere
finalmente ricongiunti
al cospetto del verde
del nostro albero.
Foglie che cadono
e radici che riequilibrano
nel gioco del nostro cammino
che si fa inquieto, nonostante
la pax profunda ci guidi
tra le ali del vento
e le maree del tempo.



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Poesia scritta il 23/06/2014 - 12:22
Da Ayesha Catalano
Letta n.969 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Bellissima la tua poesia, molto vera e umile.

Andrea Calcagnile 26/06/2014 - 18:50

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Vorremmo essere più entità, ma ne abbiamo una e questa deve barcamenarsi nel mezzo, in equilibrio.
E ti assicuro non è cosa facile....bella la tua poesia.
Hasta luego

Lucio Del Bono 24/06/2014 - 13:19

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