una lavagna ti dovrai comprare,
va spesso in coppia con il coseno,
che di comprensibile ha ancor meno.
Ricordo che per poter questo argomento imparare,
a casa del mio amico Prospero andavo a studiare,
nel suo nome confidavo sotto sotto,
per poter prendere a scuola un bel otto.
Per poter questo seno ammirare,
in alternativa carta e penna serve impugnare,
occorre iniziare disegnando una circonferenza,
e il farla precisa è già una sofferenza.
Poi serve tracciare una tangente,
che non è solo un malaffare tra la gente,
un punto infine occorre individuare,
ma di qui in poi è difficile spiegare.
Di certo al successivo concetto di raggio in tutta fretta,
io e Prospero andammo a prendere la bicicletta,
il libro di matematica andò alle ortiche,
perchè pensammo che di seno avremmo appreso più dalle nostre amiche.
Nonostante ci impegnassimo pesantemente,
l'argomento rimase ignoto ugualmente,
ad un bel voto ambivamo sul serio,
ma il nostro rimase solo un desiderio.
Il giorno dopo il professore chiamò proprio me,
e ritornai a casa con un bel tre.
Seppur spiegai ai miei genitori che quello era un numero perfetto,
a quel pomeriggio con Prospero trovarono più di un difetto.
L'intento non è trasformare una poesia,
in una lezione di trigonometria,
anche Dante ha scritto di pene dell'inferno,
e la sua opera è rimasta in eterno.
Con questo banale scritto non ho questa pretesa,
e al Sommo Poeta sia chiaro nessuna offesa.
ho solo messo in rima una mammella,
che a mio avviso di un pene è molto più bella.
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che a mio avviso di un pene è molto più bella.
Essi, dal punto di vista maschile, si. Ma spero di no da quello femminile.
Poi ci sarebbero le varianti...
Ma infine meglio è occuparsi di trigonometria