In queste rive
tutto si fece denso
come quando bruci
un manoscritto antico.
Non più le aquile
soggiornano nel mondo
perché alte dovranno volare
se vorranno trovare le porte
di ciò che c’è oltre la terra.
tutto si fece denso
come quando bruci
un manoscritto antico.
Non più le aquile
soggiornano nel mondo
perché alte dovranno volare
se vorranno trovare le porte
di ciò che c’è oltre la terra.
Le mani tremano al cospetto
dei denti aguzzi del boia,
ma niente afferra
ciò che risiede nella mia volontà.
Sono scatti di forza
questi attimi in cui i capelli
sono ventagli profumati
sulle carcasse del tempo.
Tutti ambiscono a risorgere
con le tasche piene
di malate avventure,
di cadute nel fosso
e di acqua soffocata.
Mi permetto allora
di cadere dalla scogliera,
senza ali e senza esitazione,
per arrivare in fondo ad Atlantide
e riportare ciò che l’acqua
ha nascosto da sempre.
C’è un magico trionfo
nell’acqua della vita.
Poesia scritta il 29/06/2014 - 09:33
Letta n.1163 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie Claretta!
Lorenzo Arcaleni 30/06/2014 - 11:35
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profonda analisi bellissima chiusa!
Claretta Frau 30/06/2014 - 11:25
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Grazie tante Marina!
Lorenzo Arcaleni 30/06/2014 - 09:50
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Poesia riflessiva. Molto interessante e particolare, bravo!
Marina Assanti 29/06/2014 - 21:11
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