IN QUEL TACCUINO DELLA VITA
C'è un fine di ciò che
faccio, in quel desiderio
sicuro non c'è misfatto; il
vivere è una missione, in
quel procreato è il vero
valore.
A gomitate mi 
sono spinto in avanti, con 
tanta finitezza ho vissuto una 
vita frenetica per anni; soave è 
solo pensarlo in quel che resta 
nel tempo, il domani è solo
del Padre Eterno.
Solerzia in 
quei loro bisogni tutto ho 
fatto, gioia in quel gestir per 
togliere dalle difficoltà l’altro; 
cosa è il vero male, se come 
dottrina non ci fosse il 
bene.  
In questa mia 
vita vissuta che non n'è 
poca, come si può gioire nel 
veder la speranza calpestata; 
diventò un vero albero scarno 
e spoglio, cosa si farà dopo 
l'autunno? 
 
Ogni uomo ha 
la sua dignità, questa è la 
verità; ciascuno di noi ha una 
rispondenza, in quel modello 
razionale certamente diverso 
non esclusivo in questa mia
consapevolezza. 
Non penso sulla 
terra all'infinito, tutto muore 
di quello che ho procreato; Lui 
si è fatto uomo e questo lo devo
capire, nell'immaginario non mi 
escludo come testimone per la 
mia grande fede. 
Modi che nel 
tempo ho contrastato, quel 
mio pensar diventò silenzioso; 
 in quel taccuino della vita ci sarà 
quello che non ho sicuramente 
scritto, lo troverò quando sarò 
a suo cospetto.
Poesia scritta il 08/09/2021 - 10:07Voto:  |  su 3 votanti  | 
	
Nessun commento è presente
                        



