Ovattato fiotto
da una delle carrozze qualcuno sussurra…
L’orologio sulla parete segnava
le cinque quando le luci del giorno
s’avviarono alle porte del cielo.
La prima neve intanto imbiancava
appena le armature dei secoli.
Dai vetri appannati, silenzio.
Solo un rumore ovattato, dallo scuro,
mi spingeva in rotoli
di coperte, come braccia di madre.
Dalla parete l’orologio
segnava ormai le sei quando si svelò
il lamento dalla canale sul tetto.
Lo si udiva frangersi, attutito
dal buio del mio letto.
...ancora in viaggio
(07.10.17-16.02.22)
Poesia scritta il 28/02/2022 - 14:27
Letta n.520 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
...di coperte, come braccia di madre...che dolce immagine! Complimenti Mirko!
santa scardino 02/03/2022 - 22:04
--------------------------------------
Ma che bella cosa mi hai scritto, Anna
Grazie a tutti
Grazie a tutti
Mirko D. Mastro 01/03/2022 - 12:04
--------------------------------------
Torno spesso a rileggerla!! Mi calma lo spirito.!!grazie.
Anna Cenni 01/03/2022 - 12:00
--------------------------------------
Questa è la più stupenda..qui Mirko ti sei superato!!
Anna Cenni 28/02/2022 - 19:24
--------------------------------------
Magnifica stesura, scorrevolissima...
Complimenti!
Complimenti!
Marina Assanti 28/02/2022 - 18:12
--------------------------------------
Mi è piaciuto molto l'incipit e la prima quartina ... e il viaggio continua.
Maria Luisa Bandiera 28/02/2022 - 15:09
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.