Un  eco lontano , eppur vivo nella memoria
batte alla porta del ricordo e da un lume fioco ,
mutar in fiamma che scalda.
Odo  il son della tua voce
nitida come l 'alba che segue la notte.
Il vociar dei ricordi monta forte,
come quelle tempeste che tormentan il pelago,
squassano il fondo soffiano veloci e fan livide le acque.
Ricordo il lento autunno,
Oh,si vestiva di sonno il mio orto!
Rammento quelle giornate di pioggia,
lenta e greve ed il tuo eco nelle vuote
 stanze.
Un vento mi tormenta  rinnova il dolor del perduto tempo ,
che mi fuggi' inver quanto
un pugno di sabbia,
alle folate d' Agosto.
Taccio  m' immergo nei ricordi
son cone pagine d' un libro.
Noi scrivemmo un di'
le  dolenti  righe,
che or son mute
In un sospiro di rimpianto.
Corrado cioci
Alla memoria di mio.padre
Poesia scritta il 05/09/2023 - 06:56Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
Ernesto D’Onise  
 06/09/2023 - 12:47 
                        


