Non v'è pace
dove la pece risale.
Nessuna paura nell'errare
se dentro lo scettro è riposto.
Non si può corrodere
ciò che è eterno,
ma eterni si può restare
a veder il sole bruciare.
Infatti lui non può proteggere
colui il quale la sua sposa ha ucciso.
dove la pece risale.
Nessuna paura nell'errare
se dentro lo scettro è riposto.
Non si può corrodere
ciò che è eterno,
ma eterni si può restare
a veder il sole bruciare.
Infatti lui non può proteggere
colui il quale la sua sposa ha ucciso.
Poesia scritta il 17/08/2014 - 17:10
Letta n.1267 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Ti ringrazio per il commento Vera :)
Lorenzo Arcaleni 18/08/2014 - 10:11
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Peccato! questa poesia viene a turbare l'eccezionale atmosfera che oggi si stava creando tre noi. Ma...anche il realismo è utile se serva solo a non allontanare dal dovere di mai dimenticare la terra.. anche -soprattutto- quando si stia, con anima contemplativa, felicemente in Cielo...La terra con i suoi, davvero non trascurabili, affanni che mai devono lasciarci indifferenti, egoisticamente lontani. Anche perché sono sempre -sempre!- PURE NOSTRI, quando sono quelli, appunto, comuni. E tanto più sono anche nostri, e immancabilmente ci colpiranno, quanto più ce ne lavassimo le mani!
Vera Lezzi 18/08/2014 - 10:08
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