Non dovrei...ma io, insetto, fatico
a pensare alla sua lingua di ramarro
che, soddisfatta, ti mangia...
a pensare alla sua lingua di ramarro
che, soddisfatta, ti mangia...
Non dovrei umiliare pelle
di sesso con il tuo
pensiero...sentirmi straniero
abitando l’utopia di te...
rinnegare, non rinnegando, il mio agire...
Non dovrei...ma io, colpevole, mi ribello
davanti alla sentenza di
un giudice giusto.
Non dovrei eppur ti canto
piangendo
tra urla di voci bianche e nude.
Dovrei sorridere benedicendo
i nostri tentativi di
vita...
eppur mi dolgo di averti
toccato e ora non essere le
sue mani...
Mi dolgo di essere
il tuo rimpianto.
Poesia scritta il 25/10/2023 - 03:11
Letta n.249 volte.
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Commenti
Bravo bella chiusura.
Zio Frank Storie del gufo 25/10/2023 - 13:35
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