Appeso alla parete
sta quel ritratto ad olio
ch'io feci di mia madre
allor che ancor viveva.
sta quel ritratto ad olio
ch'io feci di mia madre
allor che ancor viveva.
Ridente come quando
guardò l'ultima volta
chi allor le stava attorno
mentr'era agonizzante.
Partì senza una lacrima
né emise alcuno gemito,
ma solamente un fremito
rimasto nel mio cuor.
Or, che la vedo al quadro,
rammento che patì
nell'attimo che fu,
allor che lei spirò.
Se adesso fosse viva
e stesse accanto a me,
sarebbe centenaria
con figlio vecchio già.
E stendo la mia mano al suo ritratto
pensando che lei possa ancor vedermi,
ma inutilmente cerco il suo contatto
ergendomi sui piedi un po' malfermi.
La man carezza il viso sulla tela,
quel viso che ora a me divien più caro
e, mentre in corpo il cuor mi si raggela,
avverto in gola un groppo troppo amaro.
Poesia scritta il 21/08/2014 - 09:24
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Commenti
Oltre alla poesia ed alla musica, mi sono dedicato anche alla pittura e tra i miei quadri spicca il ritratto di mia madre la cui dipartita risale ad oltre vent'anni fa. Ogniqualvolta ammiro il suo ritratto appeso al muro avverto un groppo in gola, per cui ho voluto dedicare questa poesia a lei che non c'è più. Ringrazio tutti i commentatori.
Giuseppe Vita 09/09/2017 - 05:09
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Riesci a trasmettere con i tuoi versi,bellissime emozioni!
Anna Rossi 23/08/2014 - 08:53
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bellissima :)
Andrea Calcagnile 22/08/2014 - 17:38
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Il groppo di chi ha compreso l'amore e le sofferenze di una madre, anche le ultime. Un momento che neanche il tempo riesce ad annullare.
Salvatore Linguanti 22/08/2014 - 16:36
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Sì, ti capisco, Giuseppe, e condivido il commento di Genoveffa. Molto particolare il cambio di ritmo in questa tua, dalle prime cinque quartine in settenari alle ultime due in endecasillabi. Bravo come sempre, un fiore e una preghiera per la tua mamma, un caro saluto a te, Marina
Marina Assanti 22/08/2014 - 12:30
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La perdita della mamma è una ferita che non si rimargina ,il nostro punto di riferimento,ci sentiamo vecchietti con tutte le responsabilità ,se poi c'è l'età che avanza (ben venga)abbiamo vissuto,sono gli acciacchi che disturbano la nostra serenità.Hai dipinto un delizioso quadro dedicato alla mamma ma anche all'avanzar dell'età
genoveffa 2 frau 22/08/2014 - 00:26
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