Alla rugiada d’ulivo sopì l’agnello, si affievolì il cero
Al cuor mio palesi che nulla sia
mutato, che ti ferisce anche
il sol sentire che lo adduco, così penso…
dimmi allor che sono i fili assorti ramati
e dove è l’avola automobile, perché non
calmi più il respiro mio come fa l’incenso.
Mi son occorsi quattro stagioni e ventun
dì, or ho appreso che i nostri figliuoli non
sarebbero felici con me, dalla loro voce:
si ammanta di zuccheri la lepre, dalle ali
di crema di colomba e cioccolato al pari,
rito a me stantio di campane sulla croce.
mutato, che ti ferisce anche
il sol sentire che lo adduco, così penso…
dimmi allor che sono i fili assorti ramati
e dove è l’avola automobile, perché non
calmi più il respiro mio come fa l’incenso.
Mi son occorsi quattro stagioni e ventun
dì, or ho appreso che i nostri figliuoli non
sarebbero felici con me, dalla loro voce:
si ammanta di zuccheri la lepre, dalle ali
di crema di colomba e cioccolato al pari,
rito a me stantio di campane sulla croce.
- “in tutto c’è una morale, se si sa trovarla” L. Carroll, buona Pasqua
(da Fiocchi d'avena e d'Anima)
Poesia scritta il 01/04/2024 - 07:11
Letta n.220 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Versi che strappano jl cuore e che feriscono anche l'anima di chi li legge. Un plauso al poeta e un abbraccio all'uomo.
santa scardino 03/04/2024 - 14:49
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Belli gli occhi di chi non sa mentire, son figli pezzi di cuore strappati a morsi.Complimenti!! Strugge, quanto basta.E basta. O:- )
Anna Cenni 01/04/2024 - 13:16
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In tutto c'è una morale se per natura si ha. Testo molto poetico e pieno di immagini evocative. Un caro saluto
MARIA ANGELA CAROSIA 01/04/2024 - 09:46
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Piaciuta moltissimo questa triste lirica dai risvolti quasi drammatici ...
Maria Luisa Bandiera 01/04/2024 - 07:43
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