Le origini
Non tornerò
alla casa del padre
barcollando
su irti e sassosi
sentieri
devastati dal buio,
quel luogo è tuo
ed è li
la tua dimora.
Non tornerò
alla casa del padre
con le pareti
coperte di fuliggine
e non ci sarà vertigine
nell’ alzare la testa
alla spasmodica richiesta
di una fessura
ferita, o finestra
che fosse
strada di evasione.
Almeno chiamami per nome
ma, tra un urlo
e un silenzio
la parola esorta
“ti voglio bene“
avrei voluto
sentirlo dire
almeno una volta
alla casa del padre
barcollando
su irti e sassosi
sentieri
devastati dal buio,
quel luogo è tuo
ed è li
la tua dimora.
Non tornerò
alla casa del padre
con le pareti
coperte di fuliggine
e non ci sarà vertigine
nell’ alzare la testa
alla spasmodica richiesta
di una fessura
ferita, o finestra
che fosse
strada di evasione.
Almeno chiamami per nome
ma, tra un urlo
e un silenzio
la parola esorta
“ti voglio bene“
avrei voluto
sentirlo dire
almeno una volta
Poesia scritta il 17/09/2024 - 15:15
Letta n.248 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie a tutti quelli che sono passati di qua e grazie a chi ci passerà
Maria Carla Pellegrini 18/09/2024 - 10:03
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Una frase, un gesto affettuoso, un ti voglio bene, fanno sempre bene al cuore
Mary L 17/09/2024 - 20:37
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Non si scelgono i parenti,i genitori o fratelli, ma solo gli amici, e a volte son serpenti pure quelli.Molto bella!!
Anna Cenni 17/09/2024 - 20:28
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Ti ho sentito vicino...grazie Francesco!
Maria Carla Pellegrini 17/09/2024 - 16:41
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Una bella poesia dai toni forti, dove si evince benissimo il travagliato rapporto che a volte esiste nelle famiglie. Complimenti
Francesco Scolaro 17/09/2024 - 15:28
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