Le vene del tempo
mi ricoprono il viso,
ma mai quanto quella volta
che attraversai il mare
di vento.
mi ricoprono il viso,
ma mai quanto quella volta
che attraversai il mare
di vento.
Sento come echi lontani, sulla luna,
mentre una pioggia di stelle
bagna l’atmosfera di cenere,
eppure i suoni mi giungono sulla pelle
come lame di spada.
Non c'è nulla da fare
quando il desertico mare
si affaccia d'innanzi ai tuoi piedi,
forse un lontano bisbiglio delle rocce
permette alle lacrime
di attraversarlo.
Questa è la faccia della luna,
grigia come i cappotti
degli uomini infernali,
ma nonostante la cecità
qui giace un sapore arcano
la cui porta è il silenzio.
Lontani da questo
non si può che osservare le formiche
nel piccolo vaso di cristallo
come piangono
agli occhi del loro padre.
Incuranti
si nutrono della loro morte.
Poesia scritta il 01/09/2014 - 19:15
Letta n.1367 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Ottimo messaggio Vera ;)
Lorenzo Arcaleni 02/09/2014 - 14:02
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Nulla di ciò che emerge dalle profondità del nostro essere, deve turbarci...Tutto va solo <accolto e utilizzato>, scoprendone <messaggio e dono>. Vera
Vera Lezzi 02/09/2014 - 13:58
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Grazie mille a tutti :)
Lorenzo Arcaleni 02/09/2014 - 10:03
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TANTA TRISTEZZA e rammarico in questa tua,
con versi ricchi di sentimento,molto bella,le lacrime ,liberatorie.
Sempre intensi i tuoi versi. COMPLIMENTI LORENZO
con versi ricchi di sentimento,molto bella,le lacrime ,liberatorie.
Sempre intensi i tuoi versi. COMPLIMENTI LORENZO
genoveffa 2 frau 02/09/2014 - 08:51
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Una poesia apprezzata per la tecnica espressiva e per quanto decantato con un velo di risentimento...
Rocco Michele LETTINI 02/09/2014 - 03:48
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