La realtà è un tappeto
su cui cammini
in punta di piedi,
dove tra folate di tripudio e pena
sei a forza
un'equilibrista.
Vi entri a mani giunte, con gli occhi semichiusi
perché berla con ampi sorsi di sguardo sarebbe troppo.
Meglio un fioco rumore,
con i suoi tasti di ambiguità
che ti solleticano una sinistra meraviglia.
E piangi, e ridi, e sospiri.
E ti lasci scivolare,
come rivoli fra le tue dita.
su cui cammini
in punta di piedi,
dove tra folate di tripudio e pena
sei a forza
un'equilibrista.
Vi entri a mani giunte, con gli occhi semichiusi
perché berla con ampi sorsi di sguardo sarebbe troppo.
Meglio un fioco rumore,
con i suoi tasti di ambiguità
che ti solleticano una sinistra meraviglia.
E piangi, e ridi, e sospiri.
E ti lasci scivolare,
come rivoli fra le tue dita.
Poesia scritta il 04/01/2025 - 09:51
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