"Shtava 'nu fiatu e mu' no' nci shta nienti intra la shtanza ddò' ha' shtata curcata pi quinnic'anni e cchiù, sempri malata, e lu rispiru tua mu' no' ssi senti.
T'hamu 'ssishtuta et èrumu cuntienti ci ti putemmu vètiri sanata, ma Diu ddà ssobra cu Iddu t'è purtata lassannu a nui dulori sulamenti.
Eppuru tu ha' passatu li cient'anni fatiannu nfign'a l'ùrtumu mumentu. Ha' shtata mamma, socra e puru nonna.
Ha' shata 'na divota t'la Matonna. T'n'ha' sciuta senza mancu 'nu lamientu doppu ca tu ha' passatu tanta 'ffanni."
Traduzione: A mia suocera
"C'era un fiato ed ora non c'è niente nella stanza dove sei stata coricata per quindici anni e più, sempre malata, ed il respiro tuo or non si sente.
Ti abbiamo assistita ed eravamo contenti se potevamo vederti guarita, ma Dio lassù con Lui t'ha portata lasciando a noi dolore solamente.
Eppure tu hai passato i cent'anni lavorando fino all'ultimo momento. Sei stata mamma, suocera e pure nonna.
Sei stata una devota della Madonna. Te ne sei andata senza neanche un lamento dopo che tu hai sofferto tanti affanni."
Sonetto classico in vernacolo sanvitese con relativa traduzione. Schema rimico: ABBA/ABBA, CDE/EDC.
Toccante questa dedica a tua suocera, dev'essere stata molto importante per te e anche una gran Donna! Buona giornata Giuseppe!
Chiara B. 24/09/2014 - 10:13
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Mi ha stupito leggere una dedica per l'amata suocera e mi fa molto piacere. Dev'essere stata veramente una donna eccezionale per aver meritato il vostro affetto. Complimenti Giuseppe. Bravissimo.
Paola Collura 23/09/2014 - 18:20
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Si apprezza molto l'atteggiamento della suocera di silenziosa accettazione del male. Mi ricorda molto mia nonna. E' un insegnamento veramente cristiano, molto diverso da quello insofferente di noi tutti, oggi. Apprezzato anche l'aspetto umano delle persone che hanno assistito l'anziana, nella speranza che potesse sempre riprendersi e guardando più al bene di lei e non alla propria libertà. Un argomento che dovrebbe profondamente far riflettere, soprattutto la generazione odierna. Buon pomeriggio Giuseppe!
Salvatore Linguanti 23/09/2014 - 16:26
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Amici, leggendo i vostri commenti e pensando a mia suocera mi sono commosso sino a piangere, perché questa dedica non solo è un omaggio a lei, santa donna, ma rappresenta anche un pezzo della mia vita. Io e mia moglie abbiamo assistita mia suocera centenaria rimasta allettata per oltre quindici anni. È stata una grande lavoratrice ed ha profuso tanto bene non solo nei nostri riguardi, ma anche verso il prossimo.Ho scritto anche un'epigrafe composta di due quartine in rima alternata per la sua lapide. Si è giustamente meritato il nostro affetto e la nostra stima. Un grazie a tutti voi ed un sentitissimo saluto!
Giuseppe Vita 23/09/2014 - 16:15
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Dedica molto bella con metrica eccellente. Piaciute entrambe le versioni. Ciao Aurelio
Aurelio Zucchi 23/09/2014 - 15:56
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Le tue poesie sono molto vicino al mio sentire " Lucano" e tu riesci sempre ad emozionarmi per la tua minuziosità e per il tuo poetare. " T'n'ha' sciuta senza mancu 'nu lamientu doppu ca tu ha' passatu tanta 'ffanni." I miei complimenti, Giuseppe. Bravo.
Mario Bruno Ciancia 23/09/2014 - 15:26
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DOLCISSIMA questa tua dedica al ricordo della suocera,avvenimento raro,sicuramente è stata una donna eccezionale se ha lasciato questo dolce rispettoso sentito ricordo.Complimenti GIUSEPPE
genoveffa 2 frau 23/09/2014 - 15:20
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Dolcissima questa dedica a tua suocera. Come tu hai amato lei, lei avrà senz'altro amato te. Bravo, Giuseppe, ti sono vicina. Ti lascio un fiore e una preghiera per tua suocera e per la vostra famiglia. Un caro saluto, Marina
Marina Assanti 23/09/2014 - 11:51
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Io lo penso e dico spesso: credo che, in questo mondo, ci sia anche chi destinato sia da Dio ad una missione veramente straordinaria per valore e generosità: insegnare agli altri sia a soffrire, che ad amare chi soffre!... Grazie, Giuseppe per questo sofferto, e tuttavia prezioso tuo contributo. Vera
Vera Lezzi 23/09/2014 - 11:43
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UNA DEDICA ALLA SUOCERA E' RARITA'... L'HAI DECANTATA SOAVEMENTE... UNA TERZINA CRISTIANAMENTE LASCIATA... IL MIO ELOGIO GIUSEPPE
Rocco Michele LETTINI 23/09/2014 - 11:23
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