Di buonora la comare
s’era alzata a snocciolare,
ché di prugne era fissata
approntar la marmellata.
s’era alzata a snocciolare,
ché di prugne era fissata
approntar la marmellata.
Le susine eran sugose,
ghiotte, dolci e generose,
ne riempì un pentolone
e le mise sul "fogone".
Vi accese sotto il fuoco,
rimestando a poco a poco,
palesando la riuscita
come certa e garantita.
Ma una gran curiosità
la distrasse e là per là,
mentre il fuoco divampava,
la conserva s’attaccava:
un bel grumo tutto nero
dal paiolo uscì foriero
d’un crostone consistente
tutto scuro e puzzolente.
La comare disperò
rossa in viso diventò:
era ahimè! in fumo andata
la sua "cara" marmellata!

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Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Bella simpatica e ritmata.
Saluti
Romualdo
Saluti



Romualdo


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simpaticissima poesia, buona la marmellata, peccato che questa che si sia bruciata. 



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Squisita la marmellata come questa tua opera,complimenti e la comare che stia più attenta ,un saluto







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scusa l'errore,volevo scrivere sempre...sai l'ora... 



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Simpatica questa tua,comunque buona la marmellata di prugne sembra se non si brucia come alla comare...





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