-Nelle città straniere c’è-
un certo non so cosa che ti raggiunge
a piedi, quasi per ritardare un peso:
un certo non so cosa che ti raggiunge
a piedi, quasi per ritardare un peso:
-Come sa di sale- il pane tuo
fuori di casa, così com’è duro
scendere e salir per gli altrui lifts.
A sera, al tavolo nell’angolo.
Tritate cento e ancor più cento
voci e risa dal color del pianto
in fondo. Nel soffitto di cristallo
non brillano cinque stelle tinte.
Un sorriso d’obbligo nasconde
la pena che a nessuno importa.
Attende una Coperta in caldo, che sa di gelo.
(Il mio omaggio a Adam Zagajewski)
Poesia scritta il 07/11/2014 - 17:50
Letta n.1153 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Ti ho letto con VIVA PARTECIPAZIONE. Sono tante le pene nel mondo che attendono un po' di attenzione, aiuto concreto, AMORE!
GRAZIE. UNA SERENA GIORNATA! Vera
GRAZIE. UNA SERENA GIORNATA! Vera
Vera Lezzi 08/11/2014 - 09:58
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TRISTE realtà per molte e molte persone,commovente
genoveffa 2 frau 08/11/2014 - 09:44
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Intensissima la tua poesia, mi ha commosso.
Elisa
Elisa
elisa longhi 08/11/2014 - 06:25
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