RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Opera non ancora approvata!
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Homo faber fortunae suae. Buio. Immensamente buio.
Freddo. Immensamente freddo. In fondo alla strada un lampione. La sua lanterna oscilla sospinta dal vento leggero, emanando una fioca luce. Profumo. Profumo di pioggia. Lei adora quell’odore. Tic, tac. Tic, tac. Silenzio. Interrotto. Il tamburellare leggero delle gocce d’acqua che si posano per terra. Tic, tac. Tic, tac. Più intenso, più frequente. Tic, tac. Tic, tac. Ascolta. Tic, tac. Tic, tac. Non riesce a distogliere lo sguardo da lì. La testa appoggiata al battente della finestra, le gambe incrociate sul davanzale che sorregge il suo corpo. Una mano fra i capelli, l'altra serrata in un pugno. Tic, tac. Tic, tac. Osserva. Cadono sui vetri, spaesate, fendendosi e scivolando giù, quelle piccole molecole, distrutte dall'urto. Due strade, due alternative, due possibilità. Tic, tac. Tic, tac. Nessuno che cammina, nessuno che si agita. E' sola, dentro e fuori. Respiro irregolare, sguardo vacuo. ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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IL BACIO Non sono folle, il mio amore è folle.
Non sono pazza, sono pazzamente innamorata. Per un padre di sangue nobile avere una sola figlia femmina è una disgrazia. Mia madre morì quando avevo 5 anni; di lei ricordo i baci le carezze l’affetto che mi diede, ma in particolare una frase, me la ripeteva spesso: “vai dove ti porta il cuore! Lui è l’unico che sa veramente cosa vuoi!”. Ne feci lo scopo della mi esistenza. Cominciò tutto per caso, in una di quelle vie affollate in centro a Parigi, la città dell’amore. Ero scappata di casa per l’ennesima volta; quella non era casa mia, era la mia prigione, la causa delle mie sofferenze e dei miei incubi, ancora adesso a ripensarci mi vengono le lacrime agli occhi. Ero intenzionata a non rientrarci mai più. Solo con la forza e contro la mia volontà sarebbero riusciti a farmi varcare la soglia di quella villa di periferia. Stavo camminando velocemente e con molto nervosismo, se mi avessero trovato anche questa volta la mia vita sarebbe finita. Mio... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL CAPRO ESPIATORIO di Enio2 Da una leggenda bibbica è notorio
che un capro nero è simbolo di iella. Se ci rifletto un po' sulla storiella del capro nero, il capro espiatorio mi accorgo che da quel tempo lontano Umano? Fo per dire, ancora adesso Questi neri che arrivano in barconi Spesso succede ahimé, qualche naufragio Per farli vivere sopra gli allori E tutto il resto, che non ha un lavoro ![]() ![]() ![]()
Il Caso di Gianni Issi Giovanni, per tutti Gianni, era un tranquillo ragazzo della provincia di Cagliari.
Non aveva nulla di particolare. Un diploma di perito, una famiglia che gli voleva bene, un fratello più piccolo, un cagnetto. Aveva accettato un incarico a tempo determinato come infermiere, perché, tra le altre cose, aveva anche la laurea in infermieristica, in un ospedale del nord. Si era presentato all'ufficio del personale una fredda mattina di fine novembre. Era partito da solo, il suo amico, nonché collega, Piero non era stato preso ed era rimasto a casa. La casa di Gianni era alla periferia della città, proprio dalla parte opposta dell'ospedale. Una mattina di maggio, il fratello Mario, che viveva a casa con i genitori, ricevete una telefonata dalla coordinatrice del reparto di Gianni. Gianni non si recava al lavoro da due giorni. La signora Carla raccontava che, secondo lei, Gianni era un po' giù ed aveva pensato che forse fosse tornato a casa per poi licenziarsi, anticipando quindi la s... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il Clandestino Sono li nel fondo di una nave e trattengono il respiro, pur di sfuggire al loro destino, anche se il respiro nel buio rimane la sola cosa in grado di farti sentire davvero vivo.
Il clandestino non e' un passeggero se non per il fatto di occupare un pezzo di nave, nn appartiene all'equipaggio pur non pagando il biglietto; sta li' a rappresentare la disperazione di un sogno sapendo di non poter condividere quella condizione che a volte lo costringe a vivere la vita di un altro. A. sapeva che quello era sul destino, si presenta ai compagni come uno spietato rapinatore, anche se pagava lo scotto di quell'aspetto da gigante buono che a me ricordava John Coffey piuttosto che Lupin. Quando c'è un nuovo arrivo i ragazzi lo scrutano fin nelle viscere, e forse A. aveva quei capelli rossi e quella faccia che non gli permettevano di recitare al meglio il suo ruolo. Il telegiornale regionale così come le cronache di Napoli e' un momento imperdibile in comunità, una inquadratura, una citazi... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL COSTRUTTORE DI AQUILONI IL COSTRUTTORE DI AQUILONI
Un ambulante che vende oggetti di vario tipo per strada e si diletta a costruire aquiloni, assiste ad un orrendo delitto. La terribile scena risveglia nell’uomo una serie di ricordi dolorosi che la sua mente aveva cercato di occultare. Ricorda anni di maltrattamenti subìti e quella notte terribile in cui suo padre, dopo aver ucciso sua madre e suo fratello, dà fuoco alla casa e infine si uccide. Giovanni è l’unico superstite, ma la sua mente rimuove l’accaduto. Fugge via, diventando un vagabondo ei un venditore ambulante. Recuperata finalmente la memoria, decide di andare dalle forze dell’ordine per raccontare ciò che aveva visto la sera dell’omicidio e infine torna nel suo paese in Sicilia per iniziare una nuova vita aperta a nuove speranze. Il freddo pungente in quella buia sera di ottobre lo spinse a ripararsi all’interno di un grande portone di legno lasciato quasi sempre aperto. Il carrettino dove stavano i vari oggetti che vendeva e il sa... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il duello Hammel Forest, Inghilterra 1925
--- Il male assoluto o il bene assoluto esistono davvero? Pensateci!
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Opera non ancora approvata!
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