RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L'ORA DELLA CENA


Il covo dei fratelli Smith era un piccolo spazio situato in mezzo al bosco di Forster, quasi nessuno sapeva il punto preciso nel quale si trovava e questo era uno dei tanti motivi per il quale il loro cognome era invaso da un senso di mistero e indugio, ma anche di curiosità. Vivevano tutti in una baracca: le serrande quasi sempre chiuse, che non lasciavano passare la luce penetrante e luminosa del sole a mezzogiorno, il tetto in certi punti scoperto dal quale cadevano delle goccioline fresche di pioggia e rugiada, e le mura in sasso grigio, freddo e cupo. Il signor James Smith, che era il fratello maggiore, destinato a proteggere i suoi compagni, era seduto sulla sua poltrona in pelle nera all’interno del suo studio, mentre era immerso nella lettura del giornale locale. L’aria all’interno della stanza era quasi soffocante, ma lui non ci fece caso, era una persona molto perbene, sempre ben vestita e che aveva una cravatta diversa per ogni occasione. C’era poi Dylan, il classico sb... (continua)

Eleonora Bassi 27/05/2020 - 09:03
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L'ultimo squillo


Nessuno immaginava che quella fredda mattina di dicembre sarebbe stata l'ultima.

Non ti aspetti che una giovane donna possa sparire dalla tua esistenza, e da quella dei tuoi, e sui, tre bimbi.

Mancavano alcuni giorni alla vigilia di natale, Marta, come ogni mattina, era in auto diretta verso il solito posto, l'ufficio dove lavorava da circa dodici anni; una strada percorsa tante e tante volte, solo che, quella volta, il destino, un crudele e cieco “essere” immateriale, aveva deciso una tragica variazione al percorso.

Una lastra di ghiaccio, all'incirca metà percorso, aveva fatto perdere il controllo dell'auto e far letteralmente volare Marta fuori da un cavalcavia.

Un colpo secco e via, Marta aveva cessato di vivere alcuni secondi dopo il volo.

Qualche mese prima, mai e poi mai immaginando che quella conversazione sarebbe potuta essere utile a breve, mi aveva detto che a lei sarebbe piaciuto essere seppellita con il cellulare, gli dicevo che non sarebbe servito a molto i... (continua)


Massimiliano Casula 20/07/2011 - 20:26
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L'uomo col cappotto


Non era prima volta che mi capitava di vedere quell'uomo.
Anche oggi, mentre stavo per entrare nell'ingresso del mio palazzo, l'ho visto.
È vestito con uno strano cappotto decisamente datato.
Non fa nulla, è lì, dall'altro lato della strada, mi guarda e poi continua a camminare.
Ne parlo con Chiara, mia moglie, di questo strano signore che, oramai da qualche mese, incrocio davanti casa.
La cosa non ci crea nessuna particolare apprensione, per noi è solo uno strambo signore della zona, nulla di più.
Mi sto incamminando verso l'ingresso del mio ufficio quando eccolo là.
Il signore con il cappotto è proprio davanti a me.
Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che l'ho visto davanti a casa.
Questa volta me lo trovo proprio davanti.
Sorpreso dal fatto, e, devo dire, anche un po' allarmato, lo guardo con aria assente.
. Ciao Carlo, vuoi sapere una cosa? - mi dice il signore.
. Come fa a sapere il mio nome? - domando sorpreso.
. So tanto su di te - dice lo sconosciuto.
.... (continua)

Massimiliano Casula 05/10/2020 - 20:38
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L'uomo ed il cane dal nulla


Stavo camminando lungo una di quelle strade che usavo imboccare casualmente durante le mie evasive escursioni nella mia città; mi aggiravo a caso, forse in cerca di qualche misteriosa avventura, quasi che nella mia mente si potesse aprire uno squarcio tanto doloroso quanto improvviso ed illuminante. Ma l'unico beneficio cui esso apportava era la momentanea fuga dai miei pensieri che a tratti mi assillavano assai intensamente. Nonostante ciò, una volta incamminato, mi risultò molto difficile fermarmi, anche perché il tempo era poco e quello in realtà era solo tempo sprecato.
Fu proprio durante una di quelle volte rare ed inusuali che il mio guardare si soffermo' ad osservare tutte le comuni e misteriose cose che mi circondavano e quasi come a bloccare le mie gambe per uno scopo ben preciso, fu allora che vidi ciò che in precedenza non mi era stato permesso di vedere. Stavo salendo un ponte che occasionalmente mi ero trovato di fronte, quando dalla mia maggiore altezza, potei notare un ... (continua)

giuseppe trucchia 29/03/2020 - 18:42
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La camera assente


L'ultima folata di vento spostò le tende in direzione del letto con un movimento circolare e appena percettibile.
Gli occhi umidi dell'uomo si alzarono verso il soffitto, dove una luce sottile tracciava un sentiero di riflessi color crema prima di sparire nelle due zone d'ombra sopra la spalliera.
Il respiro dell'uomo si faceva man mano più pesante e la sua gabbia toracica saliva e scendeva in cerca di quell'ossigeno puro che il suo respiratore non sempre gli garantiva.
Le sue mani robuste, nonostante il tremore e la pelle visibilmente macchiata dall'età, cercarono quelle dei suoi figli, dei suoi nipoti, della gente che lo circondava in un silenzio estatico prima della fine.
"Questo è il giorno dei giorni, il giorno fra tutti, sia per vivere che per morire. È un giorno bellissimo per i figli della terra e della vita".
Come un flashback gli tornò alla mente questa frase letta anni prima in un racconto di Edgar Allan Poe e sorrise.
Almeno credette di farlo. E nel farlo ... (continua)

Marco Mitidieri 15/03/2023 - 12:40
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La camera d'albergo


Sono arrivato a Trento dopo pranzo.
Domani devo partecipare allo scritto di un concorso.
Ho studiato tanto per questa occasione e ci tengo a fare bene.
Lo scorso anno ho partecipato ad un concorso analogo a Siena, un disastro, un vero disastro.
Bocciato senza tanti complimenti.
Arrivo verso le 14, cerco subito un luogo dove mangiare.
Il mio albergo è in una via del centro, non è lontanissimo dalla stazione dei treni.
Mi avvio, verso l'albergo, a piedi con il mio zainetto.
Ho portato poche cose, devo stare qui solo una notte, non ho bisogno di tanto.
Arrivo; l'albergo è stato ristrutturato da poco ma, leggevo in internet, è nato da un vecchio edifico del seicento.
Lascio i miei documenti alla reception.
Stanza 237, la stanza è piccola ma confortevole.
Mi riposo un po', guardo la tv poi mi lavo i denti ed esco.
Passo il resto del pomeriggio girando per il centro.
Vedo il castello del Buonconsiglio, il duomo e altri monumenti.
Verso le otto di sera torno in albergo.
Inizi... (continua)

Massimiliano Casula 08/02/2018 - 21:00
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La casa delle bambole


Sandra era sdraiata sul divano quando sentì squillare il telefono. Si era distesa da poco, aveva bisogno di riposarsi un po’, ma lo squillo del telefono era insopportabile e la costrinse ad alzarsi per andare a rispondere.
“Pronto” disse probabilmente con una voce cupa e un po’ seccata.
“Pronto, ciao, ma quanto ti ci vuole a rispondere! E’ un sacco di tempo che provo a chiamarti e tu non rispondi, prima ti ho chiamato al cellulare ora a questo di casa. Ma che hai? Ti sento strana, forse dormivi?
“Si, veramente cercavo di riposarmi un po’, ma evidentemente non ci sono riuscita”, rispose Sandra sempre più seccata.
“Oh, scusami, ma sono un po’ agitata. Sai, oggi ho incontrato un amico di mio figlio che non avevo mai visto e mentre cercavo di capire chi fosse e come fosse la sua famiglia ho scoperto che i suoi sono medium e che incontrano a casa loro le persone che vogliono parlare con i loro defunti. Ma ci pensi? E’ incredibile! Gli ho detto se poteva chiedere a sua madre di invit... (continua)

Roberta Sbrana 31/05/2017 - 01:21
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La cena dei morti


Un incauto ladro si aggirava in un vecchio cimitero di campagna e appena il custode si allontanava lui sottraeva i lumini più belli.
Una volta fatto man bassa rivendeva la refurtiva al mercato rionale esponendo la scritta: Lavorazioni e decori artigianali" eseguiti da lui.
I morti, stanchi dei soprusi del malfattore, si riunirono in consiglio e mentre pasteggiavano stuzzichini, stabilirono che avrebbero punito il ladro.
Un giorno, l'ignaro millantatore entrò nel cimitero e fu attirato da una bellissima luce.
Costeggiando un vialetto giunse ad una cappella e vi entrò.
Alle spalle dell'altare vi era una nicchia con una porta spalancata, la splendida luce proveniva da lì.
Sbirciò e vide una bellissima lampada dai cristalli rossi che emanava un'incredibile luce, non seppe resistere alla tentazione e si introdusse oltre quella porta.
Appena toccò la lampada la porta alle sue spalle svanì lasciandolo prigioniero all'interno di una nicchia che non esisteva nel mondo reale e a nul... (continua)

genoveffa genè frau 22/09/2021 - 14:53
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LA FEDE di Enio 2


Mo pijo la penna in mano, adesso scrivo.
Scrivo come sa fa’ solo un poveta
su la vita che scappa tra le deta
senza rennete conto der motivo
che te costrigne a anna’ finché te fermi...
ridai l’anima a Dio... o carne a li vermi ?

Sarà forse un parla’ da miscredente.
Però, come se fa ad avecce fede
quanno che vedi quello che se vede
e sai che nun s’approda propio a gnente
solo perché mijardi de persone
stanno a lo scuro, senza ‘na raggione.

Quer Dio, -se c’è- che dicheno perfetto
“questo è er momento che la mente cede”
ha fatto l’òmo esposto a la mercede
de l’istinto bestiale, basso e gretto.
E si fu Lui, cià avuto l’aroganza
de dì’ che fosse a propia somijanza?

Si l’òmo veramente j’assomija,
che ho da pensa’, che ce l’ha fatto apposta?
Allora è bell’e pronta la risposta:
ha frabbicato propio ‘na famija
de la razza peggiore che se trova.
E quello che se vede ne è la prova!

Percui, viene spontaneo un pensiero:... (continua)


enio2 orsuni 30/05/2018 - 10:08
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