(drabble)

Giocava sempre insieme a me Gemma, le piaceva rovesciare il secchiello con la sabbia umida per fare le torri del mio castello.
Quell’estate mi ricordo che fui cattivo con lei: la sabbia un po’ troppo asciutta fece cadere una torre SSSCIAC e le dissi <…questa è errata, corri Ge. Vai via>.
Oggi dopo tanti anni l’ho rivista e mi sono sentito sollevato, o meglio in biblioteca presentavano un libro “Il castello di Eric” di Juliana Gemma.
In copertina c’era il suo secchiello…... (continua)

Non lo sai, ma ti vivo ogni giorno che scrivo di te nella lista della spesa. Sì, perché ti compro ogni giorno praticamente da sempre e da sempre sei tra tutti gli altri alimenti il mio preferito.
Il mattino appena sveglio nella trasparenza di un bicchiere mi delizi con il tuo colore niveo, a pranzo ti gongoli nel mio caffè nero e la sera… come un gatto lecco raggi di luna nella scodella dell’acqua, pensando che siano te.... (continua)

Tutte le vite iniziano con una donna e così anche la mia... la tata Rosa.
Nel periodo in cui mi svezzava, ripassava il pane in padella cosicché non mi strozzassi con la mollica.
Mamma Gianna non c'era mai, poveretta, sempre al ristorante Lievito Madre a Vigevano.
Che pizza faceva!
Ogni tanto ci vado a Vigevano, al lago santa Marta.
La mia preferita Chomp è la pizza con le pere, dolce e un po' salata.... (continua)

Vengo qui al fiume di tanto in tanto a pescare a drabble perché mi ricorda nonno Abaco, da parte di mamma: piombo sistemato alla fine della lenza e BLA BLA
Passava sempre di lì qualche amico suo, come quella volta del Pierpietro che ridacchiando lo apostrofava “Ué ti, fa’l brào Pigliapoco… fa minga man bassa”.

Oggi non c’è verso di prendere niente -pensai- i pesci mi fan fare la figur del cioccolatee.
Andrò a casa -pensai ancora.
Il sentiero, poi il parcheggio, l’auto… CAZZ la mia Citroen si muoveva verso la discesa sospinta proprio dal Pierpietro che si era appoggiato con la mano.
Iniziai a correre per raggiungerla ma accelerava, accelerava “Torna qua dottorino, fa minga el barlafus”.

Mi sovvenne nonno Abaco Pigliapoco "Và a dà via i ciapp, Pierpietro, ti te see propri on ciaparàtt"... (continua)

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