RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Il viaggio (Centone, Di mussola e sbieco) undicesima tappa

Nella tappa campana vi ho trovati un po’ assonnati, così ho pensato di regalare a ognuno di voi un cuscino. Un cuscino e due occhi chiusi sono il cilindro di un mago… si possono tirare fuori sogni bellissimi.
“Tutto quello che c'è fuori rimane dov'è/ tu sorridi, tu piangi, tu canti con me” sul carrozzone tra il Carso e dal finestrino la baia di Panzano.
Viaggiano con me su sedili di varia foggia, e con in tasca ciascuno una poesia, le sagome nitide di Ernesto e Giuseppe, e le ombre di Ferruccio e Santa. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
A te ho pensato di accostare il Centone, un testo composto da ritagli di frasi di autori od opere diversi uniti a formare qualcosa di originale. Massimo esponente italiano fu l'enigmista Anacleto Bendazzi. Nell’ordine ho lavorato con ‘le raffinate pezze’ degli scritti Il ciliegio e lo scoiattolo, Ho visto, Angeli, Suoni nel vento, M... (continua)

Mirko D. Mastro 04/12/2020 - 19:10
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Taciturno (carmi)

Quelle che leggerete sono le ultime dedicatorie di un vecchio taciturno che attese la sua naiade tra elegie e ninfee nella scrittoria lungo una gora.
Al mattino salutava i nannuferi in fiore, e si accompagnava dove Etna divenne il frutto divino della fusione tra cielo e terra, figura che cima verso la volta, e la sfiora.
Sedeva sulle grosse radici, e i piedi era come se penetrassero nelle profondità della terra. Quel giorno osservò un legno che galleggiava arso e fuligginoso.
Quando Pan suonò il flauto divino, echeggiando l’armonia del silenzio, i fiori di loto mossero passi di danza cantando con fare melodioso.
Quel pezzo di legno tornò in superficie vivido, mentre il giovine non fece più ritorno.
Figlio di un pescatore, addietro dalle sue numerose immersioni tutti lo volevano dattorno
per sentir delle meraviglie viste. Cola ardeva d’amor per Etna e quando, scendendo ancor più
in profondità vide che la Sicilia posava su tre colonne delle quali una sdrucciolava nell’infinito bl... (continua)

Mirko D. Mastro 29/07/2022 - 20:31
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L’altro viaggio 5/16 (L’aquilone, la gatta e le nostre storie)

Un mastro ti prende per mano, ti tocca la mente, ti apre il cuore. Con mestiere, con cura.
Ecco perché le filastrocche…
In calce, ancora: “Vederti un istante sopra un treno/ partire su un auto e andar lontano/ Quel lampo negli occhi, ciao/ D'accordo fa male, ciao, ma tu/ dentro di me non muori più”
Leggevo quei respiri, i sorrisi e le lacrime fino a commuovermi…
…quando ancora ero MastroPoeta


Stamattina volevo giocare
a soffiarti sulla schiena…
ti sei stretta nelle spalle,
hai coperto col lenzuolo i seni
e mentre mi perdevo sulla pelle
nel profumo tra il lobo e il tuo
collo mi hai sfiorato l’indice
col dito, lasciandomi l’aquilone
e portando via il filo.
Hai raccolto la gatta e lo spillone
e mi hai fatto l’occhiolino,
e ho seguito le tue forme e ti ho
sentita ancora ridere.
Ho aspettato un momento prima
di raggiungerti per non dartela subito
vinta, anche se amo sia tu a decidere.
Sapevo di trovarti in cucina, e hai
smesso subito di accarezzare la gatta
... (continua)


Mirko D. Mastro 15/01/2021 - 21:22
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Regalami un cerchio fatto con un gambo di soffione

Il piccolo principe non è solo un racconto di Antoine de Saint-Exupéry, o il figlio di qualche mese di mia sorella che ho visto solo una volta prima del COVID.
Ho sempre pensato ci fosse qualcosa di triste dentro la poesia. Prima che imparassi a scrivere e diventassi un uomo, prima che tutto questo avesse inizio i tormenti li potevo soffiare via come i fiori di soffione. Come quando credevo che, sussurrandogli un desiderio, una volta liberato quel maledetto sarebbe volato via a realizzarlo.
A te che ti chiedi e non comprendi, o forse sì, perché tutta questa sofferenza dentro l’anima… rispondo che solo, forse, non sono ancora pronto a essere felice. Come quel qualcosa di triste che sta dietro ai soffioni. Fino a quando decidono loro di volare.
Ho iniziato a scrivere questo testo di getto dopo aver letto lo haiku pubblicato ieri da Antonio.
17 maggio 2020, oggi la mia esistenza è un fiore che fa una vita un po’ meno triste. Sono cresciuto come un soffione nelle crepe delle strade, se... (continua)

Mirko D. Mastro 30/05/2020 - 17:02
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L’altro viaggio 10/16 (Morso)

Mentre le tue si schiudono
inizio a mordermi le labbra
che devono accontentarsi
ancora, solo delle parole.
Se mi farai posto tra le tue
labbra… ma tu sei la donna
della notte accanto, la notte
insieme alla tua pelle invece
io me le sento addosso.


(…quando ancora ero MastroPoeta scrissi di Celeste e delle mie notti insonni e misi questa poesia nella raccolta Dedicatoria- VII Elegia, gennaio-luglio 2020)... (continua)


Mirko D. Mastro 01/03/2021 - 07:12
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