IL SEMINATORE D'AMORE
L’orologio ha appena battuto l’addio al Secolo dell’egoismo, dell’abominio, del bellicismo, del sangue e delle lacrime che, la rigente notte coglie in un superbo caseggiato il vagire di Davide, il primogenito del Duemila.
Cresce tra poltroni ed efferati, sfarzosi e smargiassi, tra chi non sciupa lo sciapo pasto d’un poverello e chi non solleva chi a terra intriso giace.
I bambini, suoi coetanei, sulle orme paterne, hanno orecchi turati al suo continuo implorare a non battere la strada del peccare. “E’ dall’igiene del cuore che sorge il primo raggio d’amore” – ripete loro senza alcun minimo riscontro.
Povero Davide! E’ inutile spronar a chi ignaro è l’amare!
Il cuore sente stringere. Non tollera subire cotanta indolenza Davide, non è raggiante se non divide la merendina col compagno di banco, o non sminuzza del pane per i passerotti, o non lascia un pò della sua minestra per un randagio micetto.
Solingo... sparge il chicco della carità nel solco della miseria, il chicco del sollievo nel solco della tristezza.
Solingo… è nel parco a spingere la carrozzella d’un diversamente abile, in ospedale ad imboccare del cibo ad un degente in un supermercato per la spesa d’una vecchietta.
Da tutti, per il cortese servigio, piovono mance.
Un bel gruzzoletto da scialacquare? Non, per Davide, il denaro non compra che un oggetto, vende la brama di una persona.
La sua brama non è il gelato o il cioccolato, il calcio balilla o il flipper. E’ debellare il morbo della sofferenza. E’ comprare la coperta al barbone che dorme sotto una pensilina della stazione, le scarpe, un cappotto per chi ne è sprovvisto..
Vincolato a seminare chicchi di bontà, Davide transita dalla fanciullezza all’adolescenza.
Un meriggio, nel prodigarsi ad interrare in un ciglio della strada un cucciolo, vittima della sbadataggine umana, gli apparve “CHI” un dì, tracciò la Via del probo cammino.
E’ Davide il preferito del Divino Padre, il delegato a rendere felice l’emarginato, a piegare alla correttezza chi dietro il peccare corre.
Memore dell’imprevisto alloro, Davide bussa amore per il prossimo e busca dileggio e biasimo.
Presto l’incettare mammona avrà il suo fine.
Encomi non frutteranno il levare al cielo la mano di un chimerico vincere, il ridere stolto, il pungere, il negare, la corsa del credersi, dell’essere, dell’avere.
Diseredati, indigenti, spiantati, squattrinati, una mattina hanno un lavoro, un tetto, del denaro.
Davide, con le prodigiose mani, edifica l’impensabile.
Gli schiavetti della perfidia, del cinismo, della superbia gocciolano cocenti stille all’aeroporto della vergogna in attesa del volo speciale per territori inesplorati.
Con le proprie braccia avranno una casa da costruire ed un futuro da reggere.
Solo loro cedono al saggio seminatore e con Lui spargono la semenza dell’amore.
E dall’amore sboccia l’amicizia, innaffiata dalla lacrima della gioia. E nel Vocabolario del Duemila non figurano termini ripugnanti, sconci al giornaliero vivere.
Cresce tra poltroni ed efferati, sfarzosi e smargiassi, tra chi non sciupa lo sciapo pasto d’un poverello e chi non solleva chi a terra intriso giace.
I bambini, suoi coetanei, sulle orme paterne, hanno orecchi turati al suo continuo implorare a non battere la strada del peccare. “E’ dall’igiene del cuore che sorge il primo raggio d’amore” – ripete loro senza alcun minimo riscontro.
Povero Davide! E’ inutile spronar a chi ignaro è l’amare!
Il cuore sente stringere. Non tollera subire cotanta indolenza Davide, non è raggiante se non divide la merendina col compagno di banco, o non sminuzza del pane per i passerotti, o non lascia un pò della sua minestra per un randagio micetto.
Solingo... sparge il chicco della carità nel solco della miseria, il chicco del sollievo nel solco della tristezza.
Solingo… è nel parco a spingere la carrozzella d’un diversamente abile, in ospedale ad imboccare del cibo ad un degente in un supermercato per la spesa d’una vecchietta.
Da tutti, per il cortese servigio, piovono mance.
Un bel gruzzoletto da scialacquare? Non, per Davide, il denaro non compra che un oggetto, vende la brama di una persona.
La sua brama non è il gelato o il cioccolato, il calcio balilla o il flipper. E’ debellare il morbo della sofferenza. E’ comprare la coperta al barbone che dorme sotto una pensilina della stazione, le scarpe, un cappotto per chi ne è sprovvisto..
Vincolato a seminare chicchi di bontà, Davide transita dalla fanciullezza all’adolescenza.
Un meriggio, nel prodigarsi ad interrare in un ciglio della strada un cucciolo, vittima della sbadataggine umana, gli apparve “CHI” un dì, tracciò la Via del probo cammino.
E’ Davide il preferito del Divino Padre, il delegato a rendere felice l’emarginato, a piegare alla correttezza chi dietro il peccare corre.
Memore dell’imprevisto alloro, Davide bussa amore per il prossimo e busca dileggio e biasimo.
Presto l’incettare mammona avrà il suo fine.
Encomi non frutteranno il levare al cielo la mano di un chimerico vincere, il ridere stolto, il pungere, il negare, la corsa del credersi, dell’essere, dell’avere.
Diseredati, indigenti, spiantati, squattrinati, una mattina hanno un lavoro, un tetto, del denaro.
Davide, con le prodigiose mani, edifica l’impensabile.
Gli schiavetti della perfidia, del cinismo, della superbia gocciolano cocenti stille all’aeroporto della vergogna in attesa del volo speciale per territori inesplorati.
Con le proprie braccia avranno una casa da costruire ed un futuro da reggere.
Solo loro cedono al saggio seminatore e con Lui spargono la semenza dell’amore.
E dall’amore sboccia l’amicizia, innaffiata dalla lacrima della gioia. E nel Vocabolario del Duemila non figurano termini ripugnanti, sconci al giornaliero vivere.
Racconto scritto il 06/02/2015 - 16:52
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Voto: | su 18 votanti |
Commenti
Complimenti Rocco!! Un racconto significativo e intenso! Buona giornata,
Chiara B. 06/03/2015 - 10:31
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Davide sconfisse il gigante Golia con una fionda....il tuo Davide riuscirà a sconfiggere il male con l'amore. Bellissimo.
Roberto Colombo 05/03/2015 - 18:01
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Grande Rocco!
Ciao Elisa
Ciao Elisa
elisa longhi 05/03/2015 - 08:24
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Grande Rocco, complimenti
Dario
Dario
Dario Menicucci 05/03/2015 - 00:15
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Complimenti Rocco,bel racconto
Claretta Frau 04/03/2015 - 21:51
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i miei complimenti per il tuo meritatissimo riconoscimento,grande ROCCO!CIAO
Anna Rossi 04/03/2015 - 19:48
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Lodi, lodi, lodi alla tua scrittura caro Rocco sei bravissimo complimenti!!!!!!
Giancarlo Gravili 04/03/2015 - 19:14
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Congratulazioni Rocco, veramente meritato!
Salvatore Linguanti 04/03/2015 - 18:52
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Ho veramente piacere per il tuo riconoscimento meritatissimo augurandoti che sia l'inizio di una lunga serie.
luciano rosario capaldo 04/03/2015 - 16:50
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Bravissimo Rocco, complimenti. Ciaooo
Fabio Garbellini 04/03/2015 - 16:50
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La tua generosità d'animo, il tuo amore per il prossimo, l'amicizia, la carità, la bontà, la voglia di vivere con e anche per gli altri. Tutto concentrato in questo racconto molto bello. Le mie felicitazioni per la vittoria ottenuta.
Grande Rocco, un abbraccio...
Grande Rocco, un abbraccio...
Gio Vigi 04/03/2015 - 16:20
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Rocco non scrivi più ? hai rotto la tastiera? , un saluto amicone, ricordati che qst tua opera merita, ci scommetti? a fine mese vediamo
Igor Babuchka 14/02/2015 - 06:11
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Cosa dirti Michele? Bravissimo.
Ugo Mastrogiovanni 13/02/2015 - 09:02
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...E poi, invece di commentarti, il desiderio mio è stato solo quello di parlare con TE dato che eri TU QUESTO
SEMINATORE d'AMORE!
Vera
SEMINATORE d'AMORE!
Vera
Vera Lezzi 13/02/2015 - 01:49
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tieni duro ROCCO , fino ad ora è il mio racconto del mese , ci tengo tanto da quando ti seguo , vederti in pole position , te lo meriteresti , ciao amicone
Igor Babuchka 13/02/2015 - 00:17
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Rocco, dovresti scrivere più spesso i racconti di questo genere... Le tue opere, sono sempre profondi, colmi d'Amore e fanno riflettere!
Bravissimo mitico Rocco.
Eccellente.
Bravissimo mitico Rocco.
Eccellente.
Paola Collura 08/02/2015 - 18:33
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il tuo scrivere tocca i cuori ...amno sensibile che coglie i particolari...u inchino a questo racconto che si riferisce a radici lontane riportate con maestria ai giorni nostri...sei grande rocco ...tienilo a mente....TVB
Carla Composto 08/02/2015 - 11:46
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Ecco perché leggo e mi faccio spesso piccolo piccolo dinanzi al verbo Roccolano.
E mi rifugio nelle mie poesiole.
E mi rifugio nelle mie poesiole.
Auro Lezzi 08/02/2015 - 11:26
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DA FACEBOOK:
Stel Samo
8 febbraio alle ore 8.23
Questo tuo splendido racconto, racchiude un desiderio che è anche una speranza: la speranza che in questo nostro mondo, ancora tanto crudele, possano esserci tante persone come Davide che si prodighino per i bisognosi e operino il bene, per il bene stesso!
GRAZIE PER COMMENTI...
Stel Samo
8 febbraio alle ore 8.23
Questo tuo splendido racconto, racchiude un desiderio che è anche una speranza: la speranza che in questo nostro mondo, ancora tanto crudele, possano esserci tante persone come Davide che si prodighino per i bisognosi e operino il bene, per il bene stesso!
GRAZIE PER COMMENTI...
Rocco Michele LETTINI 08/02/2015 - 11:22
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Il tuo racconto è un misto di generosità, bontà e umanità, abilmente scritto e generosamente poetico!
Ciao Elisa
Ciao Elisa
elisa longhi 07/02/2015 - 14:40
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Il tuo Davide è anche il mio Davide. Poi mi volto e lo sguardo inciampa nella realtà, questa realtà che sublima il superfluo ed è afona dalle emozioni del dividere. Acerba nella voluttà dell'essere e dell'avere ad ogni costo.
Bravissimo, un racconto poetico e metaforico. Complimenti e viva Davide. Ciao
Bravissimo, un racconto poetico e metaforico. Complimenti e viva Davide. Ciao
Romualdo Guida 07/02/2015 - 13:16
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Temi stupendi, immagini poetiche sostanziosissime e forti! A volte, non è semplice per me seguire il tuo modus esprimendi!
Maria Valentina Mancosu 07/02/2015 - 11:29
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Così sia!
Maria Valentina Mancosu 07/02/2015 - 11:25
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Racconto da cui traspare la bontà e la dolcezza che si vorrebbe trovare dalla società che lo circonda,Rocco sei bravissimo,le mie lodi sincere,ci vorrebbero tantissimi Davide per sconfiggere gli altrettanti Golia,ECCELLENTE
genoveffa 2 frau 07/02/2015 - 10:00
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Un racconto poetico, denso di significati. In esso, l'autore ha voluto descrivere, sempre poeticamente, la realtà della società attuale, dominata dall'egoismo e dall'interesse, speranzoso che la nuova società del terzo millennio, possa essere illuminata dalla umanità di quel Davide che dovrebbe esserci in alcuni di noi.
La nuova società immaginata e auspicata dall'autore vive quasi in una realtà escatologica.
Purtroppo, la realtà e i fatti smentiscono questo suo desiderio, perché la nuova società è più dominata dai Golia, piuttosto che dai Davide.
Un racconto ottimo, degno di encomio e di menzione. Eccellente, Rocco!
La nuova società immaginata e auspicata dall'autore vive quasi in una realtà escatologica.
Purtroppo, la realtà e i fatti smentiscono questo suo desiderio, perché la nuova società è più dominata dai Golia, piuttosto che dai Davide.
Un racconto ottimo, degno di encomio e di menzione. Eccellente, Rocco!
Salvatore Linguanti 07/02/2015 - 08:46
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un racconto pieno di significati che induce ad una attenta riflessione!MOLTO PROFONDO ROCCO!Ciao!
Anna Rossi 07/02/2015 - 07:19
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E se tutti diventassimo come a Davide..quanti ce ne vorrebbero! Non ho parole sempre più bravo Rocco, sempre più intenso e profondo, in una sola parola buono.
Paolo Ciraolo 07/02/2015 - 00:22
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