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Inopportuna

Stavo in una nuvola di fumo di sigarette, e col bicchiere sempre pieno alla scrivania a sentirmi
un po’ Gianni Brera, quando per posta elettronica mi arriva su quel che ho da poco terminato
di scrivere
…anche solo il titolo
di quel che Dio ha voluto
donarci “Vita” è un
perfetto insieme di accordi.
La nostra assonanza lo sarà
ancora di più: giorni resi
sempre freschi dall’abitudine
dei nostri sguardi
come un tackle scivolato in zona Cesarini, il messaggio di un caro amico che a dire il vero ha poco
a che fare con il football.
Parla di ansia immensurabile di ripetere una tale notte che ti inonda di fremiti per la ricordanza dei
sublimi tremiti donati dal suo accarezzamento, e della sua libidine che premeva contro di lui alla
ricerca di ripetuti amplessi. Della bocca di lei avvezza agli eccessi, della sua lingua umettata, i suoi
baci lascivi, le mani che lambivano senza sosta i corpi dell’uno, dell’altro. Dice che sentiva il suo
piacere dall’antro della sua bocca erompere incontrollato. E l’eccitazione accrescere, e poi di nuovo,
e ancora. E ancora che stava lì per raggiungere l’acme, e lei altresì gliene dava di quel piacere che
rende incalzanti i palpiti… Poi mi saluta dicendomi che ora lo aspetta il lavoro e la giornata che ha
davanti, ma stasera in pochi CLICK , in pochi istanti …@libido… e lei sarà di nuovo con lui.
Infine una serie di apprezzamenti sul suddetto indirizzo web, e il consiglio di provare a visitarlo.
Come pensavo questo sito internet ha poco a che vedere con palloni in cuoio e scarpini.
Ma, dopo questa digressione inappropriata, torniamo a noi. Volevo parlare di chi ha voglia di
dimenticare ed iniziare a dipingere una nuova tela, di chi cerca tra le tempere e non trova
i colori. E allora s’inventa un’amnesia… così, solo per cercare di ricominciare.
Lei si stropiccia gli occhi, ancora assonnata, lei. Lei è l’amore mio, è l’unica, l’unica al mondo.
Il solo pensare a lei mi fa perdere la concentrazione. Ha il viso di chi vorrebbe trovarsi in una grotta
d’acqua, di quelle in cui non filtra neppure il blu del mare. Invece di essere avvolta da una luce così
insistente e inopportuna.
Mi piace quando finge di immaginare che squilli il telefono… lo porta all’orecchio e mi guarda
mentre ascolta la mia voce registrata che ha sentito tante volte “Ho ancora addosso il profumo della
tua pelle, il profumo di te. E vorrei essere lì e ricominciare a fare l’amore, fino a notte per poi
addormentarmi un po’… ci sei? So che mi ascolterai. Mi sembra di impazzire. Torno a casa…
non alzarti, non truccarti, voglio trovarti così… assonnata, spettinata, voglio sentire ancora il mio
odore su di te ”.
Io con la mano le copro gli occhi dalla luce, io che ho appoggiato i miei sogni proprio accanto
all’atrio del suo cuore.



-una cara amica mi disse una volta “C’è chi ha voglia di inventarsi un’amnesia…
così, solo per cercare di ricominciare”




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Racconto scritto il 19/07/2019 - 20:17
Da Mirko D. Mastro
Letta n.912 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Un dolce Racconto per un bravissimo Poeta
Complimenti.

Barbara Lai 21/07/2019 - 17:03

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Impensabile sostituire l'amore con performance di tipo virtuale, saremmo sempre più soli e alienati...
Testo non facile Mirko ma molto dolce nella chiusura

Grazia Giuliani 21/07/2019 - 12:03

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Quindi...
Un inizio, come dire, in un certo qualmodo, altalenante, tra la poesia e il moralmente discutibile, borderline, ma poi.... l'inaspettata dolcezza, quella di chi ama e fa l'amore con il cuore e, con l'anima, protegge il sonno del proprio amore.
Bellissimo, Mirko
Dolcissimo racconto poetico

laisa azzurra 20/07/2019 - 09:29

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