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Le piccole lucciole

LE PICCOLE LUCCIOLE

Era seduta Elsa quella sera sulla sedia a dondolo della sua veranda di casa e si godeva gli ultimi raggi di sole mentre stava aspettando che arrivassero i suoi figli a farle compagnia.
Esangue il chiarore del crepuscolo lasciava intravedere le sue fattezze tra un gioco di luci ed ombre che facevano risaltare la sua bellezza che risplendeva in tutti i suoi cinquant'anni e che il tempo non aveva ancora intaccato.
Era una calda sera di fine maggio ed era iniziato il periodo degli amori per le lucciole.
Come faceva tutti gli anni, Elsa si sedeva al calar del sole per godersi il tramonto che le piaceva ammirare in tutta la sua manifestazione; ma in quel particolare periodo si attardava ancor di più nell'attesa che comparissero le piccole lucciole che contribuivano a creare una fantastica atmosfera di superba magia con la loro luce ad intermittenza. Era un po’ di giorni che Elsa aspettava il loro arrivo, erano in ritardo. Ogni anno se ne vedevano sempre meno a causa dall'inquinamento luminoso, dai pesticidi, dalla cementificazione e dalla deforestazione che distrugge sempre più il loro habitat.
Quell'anno sembrava fossero proprio in ritardo, Elsa stava quasi per rientrare quando finalmente intravide una piccola luce intermittente, allora si risedette e mentre le batteva fortemente il cuore dall'emozione, tutta agitata chiamò a gran voce i suoi figli Linda e Marco di 5 e 7 anni rispettivamente.
“Linda, Marco venite presto, prendete una sedia e venite a vedere questo fantastico spettacolo magico.”
“eccoci mamma” dissero Linda e Marco in coro.
“mamma perché ti piacciono tanto le lucciole, hanno qualcosa di speciale?” le chiese Marco
“vedi Marco è uno spettacolo vedere tutte quelle lucine che svolazzano qua e là come piccole lanterne creando un scenario incantato, sono insetti molto utili alla campagna perché le loro larve, che nasceranno in autunno, si nutrono per due anni di lumache, chiocciole e molluschi mantenendo in equilibrio l’ecosistema.” disse la mamma.
“purtroppo ultimamente gli agricoltori fanno uso di troppi pesticidi e le allontanano o peggio ancora le fanno morire, infatti ogni anno se ne vedono sempre meno” aggiunse ancora.
“anni fa nelle prime sere calde di maggio e giugno se ne vedevano in gran quantità creando uno spettacolo magico da vedere come in una favola per bambini”
“come mai hanno la luce sulla pancia e alcune lampeggiano?” intervenne Linda
“questo è il periodo degli amori e la luce che emettono serve per trovarsi e riconoscersi tra maschio e femmina per fecondare le uova ed avere altre larve e successivamente altre lucciole nel futuro. La femmina ha una luce fissa ed il maschio si fa riconoscere con la sua luce ad intermittenza”
“non capisco come fanno a emettere la luce, noi dobbiamo mettere la spina nella presa di corrente oppure schiacciare un interruttore per avere la luce, ma loro, come fanno?” chiese Marco che era più grandicello e più curioso.
“giusta domanda Marco, devi sapere che la bioluminescenza delle lucciole è dovuta dal risultato di due composti chimici: la luciferina che è una miscela organica che emette luce e da un enzima, la luciferasi che fa da catalizzatore facilitandone la reazione chimica. Ma queste sono cose che studierete più avanti negli anni, studiando chimica” disse Elsa
“adesso siete ancora troppo piccoli per capire questi processi chimici, dovete prima studiare andando a scuola imparando anche tante altre nozioni.” aggiunse ancora Elsa.
“mamma le possiamo prendere in mano?” le chiese Linda
“ Si se vuoi Linda, molto delicatamente la lasci posare nel tuo palmo ma poi altrettanto delicatamente la devi lasciare andare in cerca del suo compagno o compagna”
“è importante sapere che finito il loro stato larvale di due anni diventano questi insetti luminescenti, che noi chiamiamo lucciole, per potersi accoppiare per la preservazione della loro specie, poi il maschio muore mentre la femmina sopravvive ancora qualche giorno per deporre le uova anch'esse luminescenti depositandole nelle fessure del terreno o tra le foglie.” finì di descrivere la mamma.
“è una magia della natura questo evento ed è uno spettacolo che emoziona bambini e adulti.”
Nel frattempo che Elsa finiva di raccontare si era fatto più buio e si riuscivano a vedere molto bene le lucciole, non erano molte ma già così lasciavano intravedere il loro mondo magico.
Marco riuscì a farne posare una sul palmo della sua mano, eccitatissimo la fece vedere alla sorellina, la luce che emanava era fissa.
“ mamma allora questa che si è posata sulla mia mano è una femmina!” disse Marco
“certamente Marco, ma adesso delicatamente lasciala volare via in cerca del suo compagno”
“adesso però, intanto che ci godiamo questo sfavillante luccichio vi racconto la breve storia di una lucciola.”
“si dai mamma, racconta!” dissero in coro i ragazzi.


“Erano gli anni in cui l’uomo non usava ancora i pesticidi e quindi soprattutto in campagna di questo periodo si vedevano tantissime lucciole tanto che le sere calde di maggio e giugno sembravano delle splendide serate fatate.
Mamma lucciola era stanca ormai, aveva già depositato ben 87 uova, aveva ancora l’ultimo uovo da posare, ma lei sfinita, senza volerlo, lo fece cadere sul bordo della tana di un grillotalpa; ma ormai essendo alla fine del suo ciclo vitale, lo lasciò lì volando via un’ultima volta.
Quando il grillotalpa uscì dalla sua tana, vedendo l’uovo luminoso decise di potarlo dentro per illuminare e rendere più accogliente la sua casa; per il piccolo uovo non ci fu problema, illuminò la tana del grillotalpa per tutta l’estate.
In autunno il grillotalpa con tutti i suoi piccoli scese più giù fino a un metro sottoterra per poter svernare tranquillamente come era la sua natura mentre per l’uovo di lucciola era il momento di schiudersi e iniziare il suo periodo come larva per poi diventare una bella lucciola, ma adesso era assolutamente necessario nutrirsi.
La piccola larva però si trovava in quella galleria e doveva trovare il modo di uscire, aveva fame ed era urgente cercare l’uscita di quel tunnel che per lei così piccina era lunghissimo. Per fortuna anche lei era dotata di bioluminescenza per cui l’unica difficoltà era colmare la distanza fino all'uscita della tana. Si mise allora d’impegno e anche se a fatica trovò la strada per uscire alla luce del giorno dove si ritrovò con tutte le sue sorelle.”


© Maria Luisa Bandiera




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Racconto scritto il 13/05/2020 - 07:24
Da Maria Luisa Bandiera
Letta n.884 volte.
Voto:
su 9 votanti


Commenti


Bello, dolcissimo, magico... e anche il racconto che Elsa fa ai suoi bambini... mi sono emozionata, grazie, Maria Luisa, per avermelo segnalato.
Apprezzatissimo... il mio è ambientato in provincia di Milano, in campagna.
Ciao, alla prossima lettura

Marina Assanti 15/05/2022 - 11:54

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Una favola con un sotteso messaggio nella quale indica che spettacoli del genere NON devono essere mai sopiti, con la speranza che le superstite e coraggiose lucciole possono ripopolarsi, altrimenti beato per chi ha la fortuna di vederle visto che, giusto per insistere ancora, ecco, oggi come oggi le "lanternine" risultano "spente."
In conclusione la pubblicazione mi ha lasciato un fantastico e buonissimo retrogusto in bocca, difatti ho gustato per non dire divorato ogni parola.
Brava!

Giuseppe Scilipoti 06/10/2020 - 15:37

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...tanto è vero che vengono utilizzare parole ricettive senza astrusi termini zoologici. Da segnalare di come hai saputo destreggiarti nel suddividere il testo in due parti, visto che nella seconda hai creato una piccola e spettacolare favola, raccontata da Elsa stessa per i suoi figli per sganciare ulteriore effetto al contesto.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 06/10/2020 - 15:34

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La Natura che ci fa dono anche di queste luminose meraviglie contornandole con la luce della notte che si mischiano a dovere. E tu, con la tua capacità narrativa riesci a ricreare un qualcosa di paragonabile ad un sogno calandoti nella suddetta magica atmosfera che peraltro sa di casa e di affetti. Un testo di "natura" poi istruttiva, ho seguito con vivido interesse di come Elsa spiega ai figli il processo vitale delle lucciole nonchè di come avviene la procreazione...
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 06/10/2020 - 15:32

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Di solito la cattura di questi insetti era accompagnata da una filastrocca propiziatoria:“”Lucciola lucciola vien da me..."
Penso la conoscerai.
Pur essendo un testo in prosa anche stavolta ti muovi almeno con un lanternino poetico. Ho assaporato l'incantesimo che si ritrova in quello che immagino e ritengo un suggestivo luogo di campagna, con le sue "luci" e le sue ombre.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 06/10/2020 - 15:31

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Lucciole: una magia della natura. 'Le prime lucciole' una magia di scrittura. Da tempo programmavo di leggere questo componimento e finalmente colgo l'occasione. La pubblicazione è così accattivante che da "luce" ad un narrazione coinvolgente e fortemente evocativa e suggestiva.
Mi hai fatto ritornare bambino sai? Un racconto che si innesta perfettamente con il mio scritto "Lucciole". Non trovi?
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 06/10/2020 - 15:31

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I tuoi racconti sono pieni di pathos, armonia, fantasia e originalità. Anche questo è ...BELLISSIMO. Ciao Maria Luisa

Gianny Mirra 18/05/2020 - 18:34

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Ancora un grazie anche a Grazia, Laisa e Santa per i graditi commenti ed in più volevo aggiungere che anch'io ieri sera finalmente ho visto la prima lucciola aggirarsi nel mio giardino con la sua bella luce ad intermittenza e spero di vedere presto un grande spettacolo magico di lucine ....

Maria Luisa Bandiera 16/05/2020 - 09:05

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Bellissimo racconto tra realtà e favola.
Narrativa scorrevole ed attraente. Complimenti.

santa scardino 15/05/2020 - 21:27

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un racconto originale e delicato...
si, una favola d'altri tempi
bravissima, davvero eccellente

laisa azzurra 15/05/2020 - 17:00

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Le lucciole sono uno degli spettacoli più magici che la natura ci offre ed ispirano pensieri poetici e storie come la tua che ha il sapore della favola...
Brava!!!

Grazia Giuliani 14/05/2020 - 13:55

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Un sentito ringraziamento a tutti e un abbraccio!

Maria Luisa Bandiera 14/05/2020 - 08:11

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...proprio l'altra sera ne ho vista una solo per un piccolo momento, qui nel nostro canavese. Un abbraccio Maria Luisa

Mirko D. Mastro(Poeta) 14/05/2020 - 05:56

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Piacciono a tutti ...grandi e piccini!nel tuo racconto emerge tutto il fascino che procurano...e per fortuna capita ancora di vederle!Brava

barbara tascone 14/05/2020 - 00:41

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Un racconto dolcissimo, con dettagli molto istruttivi e dal sapore di una favola che tanto piace ai bambini....Complimenti

Francesco Scolaro 13/05/2020 - 19:16

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Un bellissimo racconto rivolto alla natura e alla magia delle lucciole che sempre mi hanno affascinata...l'uomo ha invaso con pesticidi e cemento privando alla natura di questi piccoli la possibilità di restare, forse hai ragione ora che noi ci siamo ritirati magari loro si moltiplicheranno, industarbati.
Grazie del tuo bellissimo commento

Margherita Pisano 13/05/2020 - 17:14

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Una bella penna. Intrattiene piacevolmente questo narrare.un tuffo in un passato neanche troppo lontano, un bel sapore...di ricordo. Piacevole lettura. Un abbraccio

luciano rosario capaldo 13/05/2020 - 16:22

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No Giacomo, non sono del tutto scomparse, qui nel Canavese, non sono molte, ma se ne vedono ancora. Io le sto a guardare tutti gli anni e sono curiosa di vedere, in questa pausa di noi umani ai domiciliari, se saranno aumentate visto che la natura ha ripreso i suoi spazi.

Maria Luisa Bandiera 13/05/2020 - 14:49

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Conosco bene ed amo mle lucciole, un po' meno il grillotalpa, animale strano davvero che devasta l'orto. Un bel racconto, anche molto istruttivo...credo che per un bambino sia uno spettacolo indimenticabile vedere una serata popolata da lucciole...ma ormai mi sa che sono scomparse. Io non ne vedo più da parecchi anni. Ciaociao.

Giacomo C. Collins 13/05/2020 - 13:13

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Bel racconto, dove c’è tutta la poesia di un mondo antico, quando l’agricoltura era meno invadente e l’inquinamento più contenuto. È anche un testo istruttivo sulle caratteristiche e il modo di vivere delle lucciole adatto ai bambini e ragazzi. Complimenti

Anna Maria Foglia 13/05/2020 - 11:10

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