Una giornata particolare
Sfrecciava veloce l’auto sull'autostrada, Marco nonostante la macchina della sua fidanzata Susanna fosse una semplice utilitaria, aveva il piede pesante sull'acceleratore e anzi si divertiva tantissimo a guardare il contachilometri che segnava il massimo di quella piccola macchinina rossa che viaggiava a tutta velocità.
Susanna sorrideva non troppo convinta di quella esagerata velocità ma non gli disse nulla, sapeva che lasciandolo fare prima o poi si sarebbe calmato e avrebbe sensatamente ripristinato un’andatura più ragionevole, aveva imparato a conoscerlo, sapeva che era fatto così e non ci poteva fare niente.
“Allora Marco, hai finalmente deciso dove andremo questa volta?” domandò Susanna con un sospiro.
Ogni volta che partivano per andare da qualche parte Marco voleva andare alla ventura senza un itinerario preordinato, gli piaceva che tutto si creasse occasionalmente all'istante, …. come dire … “va dove ti porta la macchina” … diceva lui buffamente ma in realtà era lui che quando si trovava davanti ad uno svincolo, a due strade ne imboccava una a casaccio e continuava a fare così per tutto il viaggio, verso la successiva svolta, la successiva strada, imboccare uno svincolo senza pensare, senza nessuna decisione attiva!
“Non lo so ancora” rispose Marco “ facciamo così, usciamo alla prossima uscita e una volta fuori prendiamo la prima strada a destra e poi la seconda a sinistra e da lì vedremo dove ci porterà.”
Sarebbe piaciuto a Susanna aver portato con loro il satellitare, si sarebbe sentita più sicura, ma Marco come al solito non aveva voluto saperne perché, diceva lui, è elettrizzante l’imprevisto! Passò così altro tempo, non aveva idea Susanna di quanti chilometri avevano fatto a quella velocità e quindi lo chiese a lui che subito la informò che non ne aveva minimamente idea e fu proprio in quell'istante che videro un cartello che segnalava un’uscita dall'autostrada, subito pronto senza pensarci su due volte, Marco mise la freccia a destra e s’incamminò per uscire …. ora il percorso si stava delineando ….
“di certo sarà una nuova avventura!” pensò Susanna “chissà dove arriveremo!”
Lui fece proprio come aveva detto, imboccò appena la vide la prima strada a destra e poi dopo qualche chilometro una strada a sinistra. Ad un certo punto Susanna ebbe l’impressione che lui sapesse esattamente dove stessero andando.
Come furono su quella nuova strada Marco vide un bel fiume che costeggiava il percorso e subito pronto disse: “ seguiamo questo fiume, di certo ci porterà in qualche bel posto!”
Stavano andando verso un luogo di montagna sicuramente perché le strade andavano in salita e si stringevano un poco, i paesi che incrociavano erano sempre più piccoli con le case che richiamavano le tipiche costruzioni di montagna fatte in pietra o di legno ed il paesaggio era un classico montano.
L'aria all'esterno si stava facendo più frizzante in quella giornata di inizio estate, ma c’era il sole che scaldava bene ed illuminava gioiosamente tutta la natura circostante. Arrivarono ad un piccolo paesino adiacente ad un lago non molto grande ma abbastanza per dare al paesaggio quel certo non so che di suggestivo e Marco, essendo già la mattinata inoltrata, decise di cercare un bar in riva a quel bel laghetto per fermarsi a fare colazione. Susanna come sempre lo lasciò fare anche perché aveva fame e voleva sgranchirsi le gambe oltre a voler godere anche lei di quello splendido paesaggio nuovo ai loro occhi.
L’atmosfera era bella ed eccitante e a Susanna parve di sentire quella nuova avventura più importante delle solite fatte in precedenza e si trovò ad abbracciare il suo Marco “bizzarro” forte al cuore, voleva ringraziarlo di quella magica atmosfera che si stava creando in riva al lago.
Finita la colazione era ora di riprendere il viaggio, Marco stanco di seguire il fiume come aveva già annunciato in precedenza e visto che la strada si biforcava, decise e disse:
” prendiamo l’altra strada e lasciamo il fiume, sono sicuro che ci porterà in qualche bel posticino …. “
Continuarono a salire tra curve, tornanti e piccoli paesi uno dietro l’altro, ora la strada costeggiava un piccolo torrentello ed il paesaggio decisamente montano si faceva sempre più incantevole e suggestivo.
Finalmente verso mezzogiorno, arrivarono all'ultimo paesino dove la strada terminava e da lì si potevano fare solo escursioni a piedi.
C’era un unico albergo/ristorante nel paese dove avrebbero potuto fermarsi per pranzo ma Marco non voleva rinchiudersi dentro un albergo per pranzare e prendendo velocemente per mano Susanna andò alla ricerca di un negozio dove poter comprare ciò che sarebbe servito per un pic-nic all'aria aperta.
Susanna continuava ad avere la strana sensazione che Marco sapesse esattamente dove andare e cosa fare, giunsero finalmente ad un piccolo negozietto che poi era l’unico del paese che vendeva di tutto e di più come fosse un bazar, allargando le narici Susanna sentì mille profumi dentro quel locale …. profumo di pane, di salumi, di caramelle, di formaggi ed altro ancora, il tutto mescolato assieme dava un’impronta particolare a quel posto …. un profumo mai sentito nei negozi di città ….
Comprarono il necessario e s’incamminarono su una strada acciottolata tipica del luogo finché non trovarono uno spiazzo di verde vicino al torrente che gorgogliava con i suoi saltelli di pietra in pietra, gli uccelli cinguettavano felici ed il sole baciava le loro fronti non stancandosi d’illuminare quel fantastico paesaggio ed era bello guardare l’acqua scorrere e saltellare scendendo a valle.
Marco ruppe quel magico silenzio chiedendo a Susanna:
“ti piace questo posto? Dico, non solo qui, ma tutto il paesino col suo alberghetto, le sue case in pietra, il piccolo negozio, il campo da bocce e persino il campo da tennis che se ti ricordi abbiamo visto sulla destra appena entrati nel paese?”
Susanna a questo punto fu sicura delle sue impressioni precedenti e gli chiese:
“ma tu non sei venuto qui a casaccio!” – “questo posto già lo conoscevi!”
“non proprio” proferì Marco “ma devo dire che sono venuto per vedere lo chalet che ho ereditato qualche mese fa da mia nonna buon anima! E mi è balenata questa idea che, se piace sia a me che a te, potremmo venire qui a fare le vacanze questa estate; ad entrambi piace la montagna e qui si possono fare tante escursioni e passeggiate, giocare a bocce, giocare a tennis e altro ancora come rilassarsi lontani dal trambusto della città, che cosa ne dici tu?”
Lei ci pensò un attimo e le piacque la proposta di Marco e volle accontentarlo non prima però di vedere lo chalet. Dovette ammettere che era stata proprio una bella sorpresa e a lei piaceva quando Marco le organizzava le sorprese!
Andarono a visionare lo chalet, era una bella casetta tutta in legno a ridosso della montagna, arredato con molto buon gusto ed anche se ci sarebbero state da fare delle piccole modifiche lo trovarono un posto piacevole.
Tutto si presentò in un modo magnifico a coronare quella giornata particolare, visitarono ancora il paesino in lungo ed in largo e tornarono poi verso sera a casa serenamente soddisfatti!
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Bel racconto