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Celestina la formichina diversa

CELESTINA FORMICHINA DIVERSA


Nasceva un giorno una formichina come tante, lei però si sentiva diversa dalle altre formichine della comunità, aveva tanta voglia di esplorare, ma nessuno la capiva, volle allora differenziarsi e per iniziare a distinguersi decise, di sua iniziativa, di darsi un nome e di farsi chiamare: “Celestina”


Celestina era triste perché veniva fortemente criticata dalle sue sorelle, per loro era logico che nella loro comunità, a parte la Regina nessuno potesse emergere individualmente mentre ognuna di loro doveva avere un compito ben preciso che le veniva assegnato già dalla nascita dalla comunità stessa.
Era così che dentro il formicaio funzionavano le cose, ognuno doveva collaborare e fare la sua parte affinché ogni cosa nella comunità fosse eseguita con precisione e impeccabile diligenza.


Il formicaio aveva il suo nido vicino ad una abitazione con un bel giardino pieno di fiori colorati, tra i compiti di Celestina c’era quello di arrampicarsi lungo lo stelo di alcune peonie in fiore per inoltrarsi fino al centro dei pistilli e raccogliere il dolce nettare per poi portarlo nel nido.
Era molto noioso per Celestina che aveva innato l’amore per l’avventura, tutto quel viaggiare su e giù lungo lo stelo e poi fino al formicaio e ritorno, ragion per cui lei non era molto soddisfatta di quella monotonia, le sarebbe piaciuto viaggiare e vedere di più del mondo circostante ….. ma ecco che una mattina accadde che una donna umana, per lei una gigante, recise la peonia mentre Celestina era ancora al centro del fiore e incominciò a scuoterlo proprio per far uscire le formiche che erano all’interno. Celestina nel sentire quel grande scuotimento si spaventò e si aggrappò forte agli stami interni per non essere sbatacchiata.
La donna che aveva raccolto le peonie consapevole che quei fiori erano un ricettacolo ambito dalle formiche, dopo averle scosse per bene le appoggiò per terra in modo da permettere alle formichine rimaste all’interno di andarsene, il fatto è che dove depose le peonie era molto distante dal formicaio di Celestina.
Passò del tempo, ora tutto era silenzio, forse era tempo di uscire, pensò Celestina, e di tornare a casa e così fece ma purtroppo quando si trovò in mezzo all’erba non aveva più il senso dell’orientamento, non riusciva più a capire dove si trovava così come anche alcune sue sorelle che come lei erano uscite in quel momento dal fiore. Erano tutte disorientate e giravano disperatamente in tutte le direzioni!
Fu allora che il talento di Celestina, la sua voglia e determinazione di esplorare e viaggiare e la sua capacità organizzativa venne fuori , raggiunse ad una ad una le sue sorelle e comunicando con le piccole antenne le tranquillizzò organizzando una battuta di ricerca del loro nido. Organizzò la cosa in modo preciso e molto consapevole tanto che ad un certo momento una di loro riuscì a trovare una traccia per tornare al nido, esultarono e iniziarono la via del ritorno. Camminarono e camminarono a lungo schivando ora un piede umano, ora una zampa di un cane e così via in mezzo a mille pericoli nascosti qua e là dietro ogni filo d’erba ma alla fine riuscirono tutte quante a ritrovare il loro formicaio ed entrarvi dentro.
Ora erano al sicuro!
La notizia si sparse velocemente in tutta la comunità tanto che la Regina si mosse per elogiare Celestina, nessuno più osò prenderla in giro da quel momento anzi, la Regina le conferì da quel giorno il grado di esploratore speciale, ora Celestina era al settimo cielo dalla gioia, non poteva chiedere di meglio!
Il suo sogno si era realizzato!




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Racconto scritto il 10/11/2020 - 08:10
Da Maria Luisa Bandiera
Letta n.750 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


L'ispirazione non ti manca, peraltro sono sicuro che conservi nel cassetto (o nella chiavetta. Vedi tu!) altri racconti del genere, ragion per cui... il pane per l'inverno tu ce l'hai.
Brava Marialuisa, il racconto raggiungendo pienamente il suo scopo merita cinque stelline.
PS. La tua brava e coraggiosa formica si chiama Celestina. Il mio amato e monellissimo gatto si chiama Celestino.

Giuseppe Scilipoti 28/12/2020 - 15:40

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L'opera scorre via limpidamente e dispone di due morali al prezzo di una ovverosia di come il da farsi comporta darsi da fare e di come il saper essere concretamente presenti a sè stessi permette di "indirizzare le antenne" come si deve, col pregio di ricevere le giuste intuizioni che possono salvare vite e.. cambiarti la vita.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/12/2020 - 15:39

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Il racconto mantiene costantemente un impianto narrativo godibile e accessibile sia ai grandi e sia ai piccoli, con gradite venature favolistiche.
La storia peraltro premia i sentimenti positivi, aggregazione e cooperazione, inoltre ho trovato interessante l'idea di riprodurre il mondo minuscolo delle formiche umanizzandolo dove possibile conferendo a Celestina una funzionale caratterizzazione.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/12/2020 - 15:38

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Come una affamata formichina ho divorato queste righe come se fossero molliche. Sai, appena ho letto il titolo e visto l'immagine di copertina ho sentito un "formicolio" e mi son detto: ora lo LEGGO!
Carinissimo, ispirato e funzionale. A tratti lo potrei definire un fantastico educational short story, a tratti un albo illustrato, a tratti mi ricorda qualche film di animazione della Pixar.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/12/2020 - 15:37

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Quando hai una forte personalità come la nostra formichina, il destino non potrà che svegliarsi sempre con qualche minuto di ritardo...complimenti Celestina

Mirko D. Mastro(Poeta) 10/11/2020 - 18:49

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Racconto delizioso conquista dal principio
alla fine.Complimenti Maria Luisa...

Salvatore Rastelli 10/11/2020 - 16:08

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Sei molto brava anche nello scrivere in prosa.

Antonio Girardi 10/11/2020 - 15:56

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Racconto ben scritto e godibile: Maria Luisa, si vede, la natura suscita un gran fascino su di te. Poi gli spunti di riflessione sono molti, per esempio, nella vita occorre trovare il modo di poter esplicitare le proprie potenzialità, altrimenti la persona tutta si sente frustrata. ciao

Anna Maria Foglia 10/11/2020 - 14:50

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Un racconto delizioso, dall'apparenza semplice e favolistico, ma come tutte le favole ha la sua morale:Eroi si diventa
per caso sfruttando il proprio coraggio e se la ricompensa sta nel realizzare i propri sogni ancora meglio. Complimenti.

santa scardino 10/11/2020 - 14:33

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