SCRIVERE UNA STORIA SENTIMENTALE
Le istruzioni sono:
"Una storia sentimentale": Durante le vacanze estive un uomo sui cinquantanni ha una breve storia d’amore con una donna molto bella e più giovane. Terminate le vacanze decidono di non sentirsi e non si scambiano nemmeno indirizzi o numeri di telefono. Ognuno torna alla propria vita. Ma poi… succede qualcosa o vivono con questo ricordo? Continua la storia......
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E' la vita il vero sogno
Quella sera andai a letto presto, perché mi sentivo stanco.
Mi svegliai e a fianco a me, nel letto, c’era un bambino che mi guardava e sorrideva, mentre giocava con una palla.
Aveva credo, appena un anno.
“Bapa.”, diceva, mentre mi sorrideva.
Mi diede la sua palla.
“Giochi … palla?”, chiese, facendo uscire dai suoi occhi un raggio di tenerezza.
Giocammo per quasi un’ora, poi lasciò la palla e salì, sul mio petto.
Mi guardò, sorrise e poi chiuse gli occhi.
“Nanna … bapa”, mi disse prima di lasciarsi cullare da Morfeo.
Decisi allora di addormentarmi con lui.
Mi svegliai ancora e mi trovai sulla riva di un lago.
Ero sotto a un albero e appoggiata alla mia spalla sinistra, c’era una donna che dormiva.
Aveva i capelli color dell’ebano e lisci come seta.
“Ciao amore, devo dirti una cosa.”, mi disse appena si svegliò, girandosi verso di me, con quei suoi occhi brillanti come sfere di cristallo, color del cielo.
“Dimmi”.
“Aspetto un bambino”.
Mi abbracciò e mi baciò, improvvisamente.
Mi risvegliai e sul mio petto c’era ancora quel bambino.
“Ciao bapa”.
“Ciao cucciolo.”.
“Bapa.”.
“Che c’è cucciolo?”
“Bapa, mamma ha detto … engo.”.
Appena mi abbracciò mi svegliai.
Mi ritrovai a guardare il soffitto della mia stanza, coricato sul mio letto.
Più tardi uscii di casa e mentre ero a passeggio sul lungomare, vidi una ragazza e rimasi sorpreso perché era quella del sogno.
La fermai, ci mettemmo a parlare e facemmo amicizia.
Ci frequentammo per un mese circa e una sera mentre eravamo seduti su di una panchina del lungomare, nello stesso punto dove c’eravamo conosciuti, lei si girò improvvisamente, verso di me.
“Jo, senti”.
“Dimmi Cristina”.
“Ti amo”.
Dopo qualche mese che stavamo insieme, decidemmo di fare un viaggio insieme.
Andammo in Scozia.
Un giorno passavamo, vicino a una chiesetta molto carina e vi entrammo.
Era vuota e solo dopo qualche minuto, uscì il vecchio parroco dalla sacrestia.
“Amore?”, chiesi.
“Che c’è?”
“Mi vuoi sposare?”
“Si!”
Ci sposammo e trascorremmo quei giorni, a spasso con la felicità.
Un pomeriggio mi soffermai sulla riva del lago che era vicino allo chalet dove trascorrevamo il nostro “viaggio di nozze”.
Dopo qualche minuto, arrivò anche lei e si sedette di fianco a me.
“Ti spiace se mi appoggio, alla tua spalla e mi addormento un po’ che sono stanca?”
“Certo amore mio, fa pure.”
Si accoccolò a me e dopo un paio di minuti si addormentò.
Dopo circa un’ora, mentre ero intento a tirare dei ciottoli nel lago, lei si svegliò.
Si girò verso di me e…
“Ciao amore, devo dirti una cosa”.
“Dimmi”
“Aspetto un bambino.”
Ci abbracciammo e ci baciammo.
Tra me pensai, ricordandomi di quei due sogni, uno nato dentro l’altro …
“E’ la vita, il vero sogno.”
Mi svegliai e a fianco a me, nel letto, c’era un bambino che mi guardava e sorrideva, mentre giocava con una palla.
Aveva credo, appena un anno.
“Bapa.”, diceva, mentre mi sorrideva.
Mi diede la sua palla.
“Giochi … palla?”, chiese, facendo uscire dai suoi occhi un raggio di tenerezza.
Giocammo per quasi un’ora, poi lasciò la palla e salì, sul mio petto.
Mi guardò, sorrise e poi chiuse gli occhi.
“Nanna … bapa”, mi disse prima di lasciarsi cullare da Morfeo.
Decisi allora di addormentarmi con lui.
Mi svegliai ancora e mi trovai sulla riva di un lago.
Ero sotto a un albero e appoggiata alla mia spalla sinistra, c’era una donna che dormiva.
Aveva i capelli color dell’ebano e lisci come seta.
“Ciao amore, devo dirti una cosa.”, mi disse appena si svegliò, girandosi verso di me, con quei suoi occhi brillanti come sfere di cristallo, color del cielo.
“Dimmi”.
“Aspetto un bambino”.
Mi abbracciò e mi baciò, improvvisamente.
Mi risvegliai e sul mio petto c’era ancora quel bambino.
“Ciao bapa”.
“Ciao cucciolo.”.
“Bapa.”.
“Che c’è cucciolo?”
“Bapa, mamma ha detto … engo.”.
Appena mi abbracciò mi svegliai.
Mi ritrovai a guardare il soffitto della mia stanza, coricato sul mio letto.
Più tardi uscii di casa e mentre ero a passeggio sul lungomare, vidi una ragazza e rimasi sorpreso perché era quella del sogno.
La fermai, ci mettemmo a parlare e facemmo amicizia.
Ci frequentammo per un mese circa e una sera mentre eravamo seduti su di una panchina del lungomare, nello stesso punto dove c’eravamo conosciuti, lei si girò improvvisamente, verso di me.
“Jo, senti”.
“Dimmi Cristina”.
“Ti amo”.
Dopo qualche mese che stavamo insieme, decidemmo di fare un viaggio insieme.
Andammo in Scozia.
Un giorno passavamo, vicino a una chiesetta molto carina e vi entrammo.
Era vuota e solo dopo qualche minuto, uscì il vecchio parroco dalla sacrestia.
“Amore?”, chiesi.
“Che c’è?”
“Mi vuoi sposare?”
“Si!”
Ci sposammo e trascorremmo quei giorni, a spasso con la felicità.
Un pomeriggio mi soffermai sulla riva del lago che era vicino allo chalet dove trascorrevamo il nostro “viaggio di nozze”.
Dopo qualche minuto, arrivò anche lei e si sedette di fianco a me.
“Ti spiace se mi appoggio, alla tua spalla e mi addormento un po’ che sono stanca?”
“Certo amore mio, fa pure.”
Si accoccolò a me e dopo un paio di minuti si addormentò.
Dopo circa un’ora, mentre ero intento a tirare dei ciottoli nel lago, lei si svegliò.
Si girò verso di me e…
“Ciao amore, devo dirti una cosa”.
“Dimmi”
“Aspetto un bambino.”
Ci abbracciammo e ci baciammo.
Tra me pensai, ricordandomi di quei due sogni, uno nato dentro l’altro …
“E’ la vita, il vero sogno.”
Scrittura creativa scritta il 14/11/2015 - 12:50
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