UNA CENA PARTICOLARE
Le istruzioni sono:
Scrivi un racconto che abbia come argomento "Una cena particolare"
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Lenzuola di seta blu
12 Agosto 2015… non dimenticherò mai quella data,la memoria di quella sera è rimasta indelebile nella mia mente. Ricordo ogni respiro, ogni sguardo, ogni carezza come fosse accaduto ieri… e mai serata fu più dolce e cara al mio cuore. Festeggiammo il nostro diciottesimo anniversario di matrimonio. Eravamo ancora due ragazzini, quando pronunciammo il nostro si, in quel piccolo locale di culto, davanti al Pastore per scambiarci le promesse nuziali e gli anelli. Che emozione e gioia ineffabile, averti al mio fianco! Indossavi quell'abito color avorio che delineava le tue forme e quando lentamente alzai il velo che copriva il tuo volto, il cuore sembrò dimenticare di battere. Sembravi una venere,alta e formosa coi lunghi capelli raccolti sulla nuca e con quel tuo ricciolo ribelle che sempre scivolava sulla tua fronte. Quante volte ci avevo giocherellato seguendo l’ondulazione di quel boccolo naturale…ci andavo matto. Che bella che eri! Diciotto anni sono passati da allora, e ancora ricordo la tua voce tremante ed emozionata mentre pronunciavi le promesse:- Io Lidia prendo te Umberto, come mio sposo, per amarti e servirti ogni giorno della mia vita, nel bene e nel male. Prometto di esserti fedele e di onorarti, prometto di far di te l’uomo più felice del mondo , perché sei l’uomo che amo e che voglio per sempre vicino . Ringrazio Dio per avermi dato te in dono come mia dolce metà e compagno della mia vita.– e poi mi guardasti con i tuoi grandi occhi nocciola, sembravano penetrarmi dentro con dolcezza e serenità… mi sorridevi e mi sentivo sciogliere il cuore in mille piccole gocce d’amore, avrei voluto che ogni stilla riempisse il tuo cuore fino a colmarlo di tenerezza e gioia. E poi la festa con mille voci gioiose a farci gli auguri , i grani di riso sui nostri visi e nella tua scollatura …gli scherzi degli amici… che pesti, con una scusa e l’altra non volevano lasciarci andare via. Di soppiatto riuscimmo a fuggire, e salire sulla nave per il viaggio di nozze. E poi finalmente soli. Stanchi ma ebbri del nostro amore, pazzi di gioia e di passione i nostri corpi potevano unirsi e diventare uno solo.
Ricordo ancora, la cabina della nave da crociera, di quanto ci stupimmo per come tutto era concentrato in un così piccolo spazio. Gli oblò, dove le onde del mare lasciavano il segno del loro infrangersi… il rumore dello sciabordio dell’acqua, ci sembrò come un canto di sirene, ed il rollio della nave come un cullarci assecondando le nostre carezze. Mai, potrò dimenticare il colore candido della tua pelle su quelle lenzuola di seta blu. Avevi tanto insistito e voluto portarle, quelle lenzuola, dicevi che niente poteva essere più bello che passare la nostra prima notte su lenzuola nostre; su lenzuola di seta blu… eri così bella e sensuale che avrei anche potuto morire fra le tue braccia e sarei stato beato! A Bangkok a Honolulu a Londra o a Praga ovunque fossimo a festeggiare il nostro anniversario quelle lenzuola di seta blu erano state con noi…
Anche quest’anno, amore mio, per questo diciottesimo anniversario, sono state con noi…
Con l’aiuto di Eugenio amico del primario De Lorenzis , ero riuscito a convincerlo ad allestire una stanza appartata dell’ospedale; così che tutto per te, fosse una sorpresa , volevo rivedere quel tuo sguardo colmo di meraviglia e commozione. Lo stesso sguardo del giorno delle nostre nozze! Avevo fatto allestire la stanza come la cabina della nostra nave da crociera… cercando di non trascurare nessun particolare. I separé su cui erano dipinti gli oblò della nostra cabina; avevo inciso un cd con il rumore dello sciabordio della nave e la musica che aveva fatto da sottofondo alla nostra cena. La lunga tovaglia dorata, i candelabri blu, i piatti di porcellana e quel piatto da portata blu cobalto che avresti voluto portar via, tanto ti piaceva, che tra un sorriso ed un complimento eri riuscita a farti regalare dal maître… ed ora era lì,sul tavolo a far bella mostra di se. Vicino alle pareti avevo fatto posizionate piccoli alberelli di Pomelie in fiore. Il loro profumo insieme ai fiori di zagara inondava la stanza… eri stata così felice a Palermo durante quella visita in campagna dai tuoi zii, dicevi che un profumo più bello non lo avresti potuto trovare e che se un giorno fossi morta questi sarebbero stati gli odori che avresti voluto sentire Ho cercato di ricostruire,in questa stanza d’ospedale,i tanti momenti felici e teneri dei nostri anni trascorsi … persino il primo peluche che ti regalai il giorno del nostro primo appuntamento era lì sulla poltrona, come ad aspettarti. Quando l’infermiere ti fece entrare nella stanza, subito gli occhi ti si riempirono di lacrime per lo stupore, non riuscivi a credere a ciò che vedevi… la nostra storia era racchiusa come piccoli frammenti,in quella stanza d’ospedale. Quando l’infermiere usci, ti venni incontro… delicatamente ti presi la mano e la baciai sorridendo… ma avrei voluto posare la mia testa sul tuo grembo e piangere disperatamente ai tuoi piedi e dirti quanto ti amavo e quanto non avrei potuto vivere senza di te… dirti singhiozzando la verità che da lì a due mesi non ci saresti stata più e che sentivo mancarmi l’aria al solo pensiero di non averti con me e che l’angoscia del mio cuore mi stava divorando lentamente, esattamente come la tua leucemia stava divorando te. Ti sorrisi ed avvicinai la sedia a rotelle al tavolo. Quella donna alta e formosa come una venere, che fiera aveva attraversato il lungo corridoio tra la fila dei banchi per congiungersi a me, aveva lasciato posto ad una nuova Lidia pallida ed esile, quasi evanescente nel candore della pelle. I tuoi dolci occhi nocciola sembravano ancora più grandi ,in quel viso diafano e smunto… il nodo alla gola si fece più serrato, avrei voluto prenderti fra le braccia e volare via, fuggire da quel luogo di dolore e farti dimenticare i lunghi giorni di sofferenza … ed invece ero lì impotente a cercare di sorridere e dire patetiche battute una dietro l’altra …per non lasciare vuoti a dire quanta paura avevo a quanto mi sentivo fragile… e per farti sorridere, almeno un po’. La musica del nostro ballo nuziale era appena iniziata ed io cercai di farti alzare dalla sedia, ma dopo due tentativi mi dicesti di no, che non riuscivi proprio… vidi le tue lacrime zitte e malinconiche rigare il tuo volto…le asciugai con un dito e silenziosamente baciai le tue gote. Ti mostrai tutte i cibi che avevo fatto preparare… i gamberoni Thailandesi, il sushi giapponese e le patate londinesi… lo Chardonnay ben freddo, proprio come piaceva a te. All'improvviso poggiasti un dito sulle mie labbra per farmi tacere. E mi dicesti: - Basta fingere Umberto, io so la verità … la so, dal primo giorno che è iniziata questa agonia … non ti ho detto nulla, perché ti nutrivi della speranza che io non sapessi. Pensando che per me sarebbe stato più facile… ma ora è tempo di affrontare la realtà e parlarci sinceramente… fra circa due mesi io morirò e non voglio tu viva di rimpianti e ricordi… voglio che tu viva in tutti i sensi… ho visto tante infermiere guardarti con gli occhi dolci… apri il tuo cuore ad un nuovo amore e non fermarti nella strada dei rimpianti… continua a vivere, Umberto ..un nuovo capitolo della tua vita e torna a sorridere! – La tua mano,si posò sul mio viso ad imprimere una carezza forte e decisa,come a non ammetter repliche… vigliaccamente forse, crollai e cominciai a singhiozzare come un bambinetto… farfugliavo frasi sconnesse dicendoti di quanto il nostro amore era diventato smisuratamente grande e che mai e poi mai avrei potuto guardare un'altra donna, giurandoti che mai mi ero accorto degli sguardi di altre,che il mio cuore apparteneva a te, a te solo unico e vero amore. Mi chiedesti di prenderti fra le braccia e farti sdraiare sul letto. Nuove lacrime scesero dal tuo dolce viso quando ti accorgesti delle lenzuola blu … rimanemmo così ..abbracciati tutta la notte a parlare dei mille pensieri e chimere che avevamo fatto..sogni su sogni, desideri e progetti ritornavano alla mente come piccole nuvole evanescenti destinate a dileguarsi come vapore ed a mai divenire realtà. Restammo distesi,l’uno a fianco dell’altro tenendoci per mano,la luce delle stelle disegnava arabeschi sul tetto… portavo la tua dolce mano alle labbra e la baciavo mentre tu poggiavi il tuo capo più vicino al mio braccio… parlavamo quasi dimentichi sia del luogo che del dramma che da lì a poco avremmo vissuto… ma ci saziavamo di amore puro e dolce intimità del cuore e dell’anima .Pregammo a lungo insieme, chiedendo al Signore forza e fede per affrontare il domani nella certezza che il suo amore ci avrebbe sempre accompagnato e che avrebbe sempre avuto cura di noi… una dolce pace e serenità scese nel nostro cuore. Quella notte di dolcezza e tenerezza in cui potemmo aprire i nostri cuori senza veli… fu la notte più bella che potei vivere con la mia Lidia!
Sono passati tre mesi da quella cena così particolare … non mangiammo i tanti cibi che avevo fatto preparare,ma ci nutrimmo del nostro amore e della fede che sempre ci aveva sostenuto. Lidia non è più al mio fianco... ma io so che il nostro amore vivrà per l’eternità e che un giorno la rivedrò,non più diafana e fragile … ma alta e formosa con i lunghi capelli raccolti sulla nuca e ancora con quel suo ricciolo ribelle rivestita di quella Luce che solo Dio può donare … si, io lo so, la rivedrò!
Ricordo ancora, la cabina della nave da crociera, di quanto ci stupimmo per come tutto era concentrato in un così piccolo spazio. Gli oblò, dove le onde del mare lasciavano il segno del loro infrangersi… il rumore dello sciabordio dell’acqua, ci sembrò come un canto di sirene, ed il rollio della nave come un cullarci assecondando le nostre carezze. Mai, potrò dimenticare il colore candido della tua pelle su quelle lenzuola di seta blu. Avevi tanto insistito e voluto portarle, quelle lenzuola, dicevi che niente poteva essere più bello che passare la nostra prima notte su lenzuola nostre; su lenzuola di seta blu… eri così bella e sensuale che avrei anche potuto morire fra le tue braccia e sarei stato beato! A Bangkok a Honolulu a Londra o a Praga ovunque fossimo a festeggiare il nostro anniversario quelle lenzuola di seta blu erano state con noi…
Anche quest’anno, amore mio, per questo diciottesimo anniversario, sono state con noi…
Con l’aiuto di Eugenio amico del primario De Lorenzis , ero riuscito a convincerlo ad allestire una stanza appartata dell’ospedale; così che tutto per te, fosse una sorpresa , volevo rivedere quel tuo sguardo colmo di meraviglia e commozione. Lo stesso sguardo del giorno delle nostre nozze! Avevo fatto allestire la stanza come la cabina della nostra nave da crociera… cercando di non trascurare nessun particolare. I separé su cui erano dipinti gli oblò della nostra cabina; avevo inciso un cd con il rumore dello sciabordio della nave e la musica che aveva fatto da sottofondo alla nostra cena. La lunga tovaglia dorata, i candelabri blu, i piatti di porcellana e quel piatto da portata blu cobalto che avresti voluto portar via, tanto ti piaceva, che tra un sorriso ed un complimento eri riuscita a farti regalare dal maître… ed ora era lì,sul tavolo a far bella mostra di se. Vicino alle pareti avevo fatto posizionate piccoli alberelli di Pomelie in fiore. Il loro profumo insieme ai fiori di zagara inondava la stanza… eri stata così felice a Palermo durante quella visita in campagna dai tuoi zii, dicevi che un profumo più bello non lo avresti potuto trovare e che se un giorno fossi morta questi sarebbero stati gli odori che avresti voluto sentire Ho cercato di ricostruire,in questa stanza d’ospedale,i tanti momenti felici e teneri dei nostri anni trascorsi … persino il primo peluche che ti regalai il giorno del nostro primo appuntamento era lì sulla poltrona, come ad aspettarti. Quando l’infermiere ti fece entrare nella stanza, subito gli occhi ti si riempirono di lacrime per lo stupore, non riuscivi a credere a ciò che vedevi… la nostra storia era racchiusa come piccoli frammenti,in quella stanza d’ospedale. Quando l’infermiere usci, ti venni incontro… delicatamente ti presi la mano e la baciai sorridendo… ma avrei voluto posare la mia testa sul tuo grembo e piangere disperatamente ai tuoi piedi e dirti quanto ti amavo e quanto non avrei potuto vivere senza di te… dirti singhiozzando la verità che da lì a due mesi non ci saresti stata più e che sentivo mancarmi l’aria al solo pensiero di non averti con me e che l’angoscia del mio cuore mi stava divorando lentamente, esattamente come la tua leucemia stava divorando te. Ti sorrisi ed avvicinai la sedia a rotelle al tavolo. Quella donna alta e formosa come una venere, che fiera aveva attraversato il lungo corridoio tra la fila dei banchi per congiungersi a me, aveva lasciato posto ad una nuova Lidia pallida ed esile, quasi evanescente nel candore della pelle. I tuoi dolci occhi nocciola sembravano ancora più grandi ,in quel viso diafano e smunto… il nodo alla gola si fece più serrato, avrei voluto prenderti fra le braccia e volare via, fuggire da quel luogo di dolore e farti dimenticare i lunghi giorni di sofferenza … ed invece ero lì impotente a cercare di sorridere e dire patetiche battute una dietro l’altra …per non lasciare vuoti a dire quanta paura avevo a quanto mi sentivo fragile… e per farti sorridere, almeno un po’. La musica del nostro ballo nuziale era appena iniziata ed io cercai di farti alzare dalla sedia, ma dopo due tentativi mi dicesti di no, che non riuscivi proprio… vidi le tue lacrime zitte e malinconiche rigare il tuo volto…le asciugai con un dito e silenziosamente baciai le tue gote. Ti mostrai tutte i cibi che avevo fatto preparare… i gamberoni Thailandesi, il sushi giapponese e le patate londinesi… lo Chardonnay ben freddo, proprio come piaceva a te. All'improvviso poggiasti un dito sulle mie labbra per farmi tacere. E mi dicesti: - Basta fingere Umberto, io so la verità … la so, dal primo giorno che è iniziata questa agonia … non ti ho detto nulla, perché ti nutrivi della speranza che io non sapessi. Pensando che per me sarebbe stato più facile… ma ora è tempo di affrontare la realtà e parlarci sinceramente… fra circa due mesi io morirò e non voglio tu viva di rimpianti e ricordi… voglio che tu viva in tutti i sensi… ho visto tante infermiere guardarti con gli occhi dolci… apri il tuo cuore ad un nuovo amore e non fermarti nella strada dei rimpianti… continua a vivere, Umberto ..un nuovo capitolo della tua vita e torna a sorridere! – La tua mano,si posò sul mio viso ad imprimere una carezza forte e decisa,come a non ammetter repliche… vigliaccamente forse, crollai e cominciai a singhiozzare come un bambinetto… farfugliavo frasi sconnesse dicendoti di quanto il nostro amore era diventato smisuratamente grande e che mai e poi mai avrei potuto guardare un'altra donna, giurandoti che mai mi ero accorto degli sguardi di altre,che il mio cuore apparteneva a te, a te solo unico e vero amore. Mi chiedesti di prenderti fra le braccia e farti sdraiare sul letto. Nuove lacrime scesero dal tuo dolce viso quando ti accorgesti delle lenzuola blu … rimanemmo così ..abbracciati tutta la notte a parlare dei mille pensieri e chimere che avevamo fatto..sogni su sogni, desideri e progetti ritornavano alla mente come piccole nuvole evanescenti destinate a dileguarsi come vapore ed a mai divenire realtà. Restammo distesi,l’uno a fianco dell’altro tenendoci per mano,la luce delle stelle disegnava arabeschi sul tetto… portavo la tua dolce mano alle labbra e la baciavo mentre tu poggiavi il tuo capo più vicino al mio braccio… parlavamo quasi dimentichi sia del luogo che del dramma che da lì a poco avremmo vissuto… ma ci saziavamo di amore puro e dolce intimità del cuore e dell’anima .Pregammo a lungo insieme, chiedendo al Signore forza e fede per affrontare il domani nella certezza che il suo amore ci avrebbe sempre accompagnato e che avrebbe sempre avuto cura di noi… una dolce pace e serenità scese nel nostro cuore. Quella notte di dolcezza e tenerezza in cui potemmo aprire i nostri cuori senza veli… fu la notte più bella che potei vivere con la mia Lidia!
Sono passati tre mesi da quella cena così particolare … non mangiammo i tanti cibi che avevo fatto preparare,ma ci nutrimmo del nostro amore e della fede che sempre ci aveva sostenuto. Lidia non è più al mio fianco... ma io so che il nostro amore vivrà per l’eternità e che un giorno la rivedrò,non più diafana e fragile … ma alta e formosa con i lunghi capelli raccolti sulla nuca e ancora con quel suo ricciolo ribelle rivestita di quella Luce che solo Dio può donare … si, io lo so, la rivedrò!
Scrittura creativa scritta il 27/12/2015 - 19:02
Da Carla Davì
Letta n.1292 volte.
Voto: | su 9 votanti |
Commenti
Salvo e Roberta, vi chiedo scusa per non avervi risposto prima ai vostri commenti...manco da un po' dal sito e vi leggo soltanto oggi. Vi ringrazio di vero cuore, mi sento gratificata ed incoraggiata per le vostre parole apprezzamento. Grazie!!!
Carla Davì 08/01/2016 - 16:27
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Cara Carla, non posso dirti che brava. Hai saputo descrivere un momento così carico di emozioni in maniera magistrale e soprattutto coinvolgente e commovente
Roberta Sbrana 06/01/2016 - 02:42
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Cara Carla,
hai saputo ricostruire magistralmente la scena drammatica di un amore pietoso. Sei bravissima, anche negli abiti inconsueti d'un uomo disperato. Una cena d'amore molto realistica bene ambientata in un luogo di dolore. Tantissimi auguri.
hai saputo ricostruire magistralmente la scena drammatica di un amore pietoso. Sei bravissima, anche negli abiti inconsueti d'un uomo disperato. Una cena d'amore molto realistica bene ambientata in un luogo di dolore. Tantissimi auguri.
salvo bonafè 04/01/2016 - 12:00
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Un sentito ringraziamento anche a te Chiara B. per aver apprezzato il mio racconto ne sono gratificata! Un abbraccio e un grande augurio di buon fine anno e felicissimo 2016
Carla Davì 30/12/2015 - 21:30
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Caro Gennarino,nessuno mi aveva mai dato della "spietata scrittrice " Originale,nei racconti e nei commenti... un sincero ed apprezzato grazie per il tuo commento ... infiniti auguri ,per un fine anno scoppiettante di gioia e serenità..e per l'anno che viene nuove gioie e felicità a iosa!
Carla Davì 30/12/2015 - 21:28
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Grazie Marirosa per il tuo apprezzamento.. infiniti auguri per un fine anno sereno ed un miglior anno nuovo!
Carla Davì 30/12/2015 - 21:24
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Meraviglioso! Un racconto davvero romantico e commovente, bravissima! Buona serata e 2016, O:- )
Chiara B. 30/12/2015 - 18:01
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Spietata scrittrice che riesce, con freddezza e stile, a narrare una storia d'amore facendo commuovere il lettore(io ho pianto ) ed agganciandola al tema della cena particolare con maestria. Tra l'altro il blu è il mio colore preferito...se mi capiterà di incontrare una donna come la protagonista voglio anch'io le lenzuola di seta blu...ehehehehh. Complimenti... prima o poi micimenterò anch'io nel libero volo della fantasia.
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Gennarino Ammore 30/12/2015 - 15:48
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Molto bella e commovente.
Marirosa Tomaselli 29/12/2015 - 20:39
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Donato, sono commossa per il tuo commento e per le parole che hai usato .. sinceramente grazie... Un abbraccio unito a tanti festosi auguri per le prossime feste!
Carla Davì 28/12/2015 - 20:38
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Rocco, sei tu che mi onori con i tuoi lusinghevoli e graditi commenti ... ti ringrazio di cuore ... un abbraccio e tanti auguri per le prossime feste.
Carla Davì 28/12/2015 - 20:36
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Un racconto scritto col cuore aperto... pregno di emozioni, di vita. Solo un cuore generoso può trasmettere emozioni così, come lo percepisce. Inchino
donato mineccia 28/12/2015 - 17:56
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***** per onorarti del tuo sublim comporre. Lieta settimana Carla.
Rocco Michele LETTINI 28/12/2015 - 16:28
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Cara Carla è vero che leggo molto. E' perchè amo leggere opere belle e nel sito OS ce ne sono tantissime. A volte rileggo qualche opera passata degli autori che mi piacciono per capirli meglio. E' stato così anche per te. Ti sento molto simile a me per ironia e sensibilità e leggerti a volte è per me
come incontrare una sorella e poi mi piace come scrivi
Ciao
Con simpatia
Nadia
come incontrare una sorella e poi mi piace come scrivi
Ciao
Con simpatia
Nadia
Nadia Sonzini 28/12/2015 - 14:16
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Millina, riuscire ad interessare un autrice brava come te,è già gradito, ricevere parole così care e piene di commozione è per me un elogio ancor più grande! Un sentito grazie unito ad un abbraccio sincero e a tanti auguri per un dolce fine anno ed ancor più felice principio d'anno nuovo...
Carla Davì 28/12/2015 - 12:46
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Milly il tuo commento,mi ha commossa... grazie per aver saputo leggere il dolore e le difficoltà di chi vive drammi simili ... possa ognuno essere in grado di ricevere da Dio forza e speranza nel cuore.Buon fine anno e felice inizio,possano i tuoi giorni futuri recarti sempre gioia e pace nel cuore ...un abbraccio
Carla Davì 28/12/2015 - 12:42
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Carla, ho pianto leggendo il tuo racconto, perchè è così ben scritto, con tutta la malinconia e tristezza che la situazione, purtroppo comune a tanti amori, ne rende il pane quotidiano.
Bravissima!
Bravissima!
Millina Spina 28/12/2015 - 12:37
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Margherita,come non ringraziarti per le tue parole. Sei molto gentile e cara, leggere fra gli altri bei commenti anche le tue parole mi hanno commossa, mi piace il tuo stile e scrivi benissimo come anche altri autori ed autrici... ma in te rivedo spesso tante piccole sfaccettature di me stessa ... un abbraccio grande ed un augurio di fine anno e stupendo e sereno inizio anno nuovo!
Carla Davì 28/12/2015 - 12:37
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Un grazie anche a te Rosa,per il tuo gentile quanto gradito commento. Un mondo di auguri e cose belle possano piovere sulla tua vita e sui tuoi cari.
Carla Davì 28/12/2015 - 12:30
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Cinque stelle per te Carla!
Un racconto struggente per un amore grande e puro come quello dei protagonisti della tua storia come quello vissuto da chissà quante coppie nel momento del loro addio per sempre che la vita a destinato a loro.
Hai saputo trasmettere con le tue parole dalla prima sll'ultima la sofferenza di quell'uomo che cerca in tutti i modi di nascondere il destino della sua amata tenendo accesi i loro ricordi più significativi. Un grande amore!
Complimenti Carla. Buona giornata
Un racconto struggente per un amore grande e puro come quello dei protagonisti della tua storia come quello vissuto da chissà quante coppie nel momento del loro addio per sempre che la vita a destinato a loro.
Hai saputo trasmettere con le tue parole dalla prima sll'ultima la sofferenza di quell'uomo che cerca in tutti i modi di nascondere il destino della sua amata tenendo accesi i loro ricordi più significativi. Un grande amore!
Complimenti Carla. Buona giornata
Milly Barattieri 28/12/2015 - 12:29
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Nadia carissima,i tuoi commenti mi sono sempre graditi, non tanto perché mi elogi,ma piuttosto perché sei una lettrice instancabile. Ho notato che spesso vai a rileggerti storie e poesie già pubblicate da tempo, trovo sia una tua bella caratteristica. Tu brava autrice leggi con interesse sempre attenta e sensibile e sai leggere anche attraverso le semplici parole scritte. Grazie per il tuo graditissimo commento ...un abbraccio unito a tanti auguri sinceri, per il nuovo anno possa recarti gioia e serenità oltre a ciò che il tuo cuore spera.
Carla Davì 28/12/2015 - 12:28
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Un racconto struggente...che parla di un amore infinito ed eterno...commovente. Complimenti Carla davvero brava...Un abbraccio
margherita pisano 28/12/2015 - 00:35
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Bello e commovente il tuo racconto.Davvero brava! Serena notte.
Rosa Chiarini 27/12/2015 - 23:39
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Auguri!
Nadia Sonzini 27/12/2015 - 21:38
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Che meraviglia Carla...un racconto coinvolgente dalla prima parola all'ultima...romantico e malinconico. Affronta un problema drammatico con grande sensibilità e delicatezza
Molto piaciuto
5 stelle per te
Nadia
Molto piaciuto
5 stelle per te
Nadia
Nadia Sonzini 27/12/2015 - 21:37
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