Prosegui la narrazione partendo da questo incipit: "Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso. Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine."
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Nella conchiglia
Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso. Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, s'infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine.
La sottile pioviggine di gennaio somigliava a un pianto del cielo… sull’asfalto, e le parlava di una malinconia antica. Marinella rallentò il passo, con il pioviscolo che calava d’intensità, mentre le narici inalavano un venticello frizzante di goccioline vaporizzate. La fermata dell’autobus era lì davanti, ma lei continuò a camminare senza esitazioni, verso quel punto in fondo della strada, che lasciava intravedere uno squarcio di cielo… aprirsi verso il mare. Si diresse a sud, sulle tracce dei ricordi d’infanzia. Raggiunse il belvedere sulla scogliera e proseguì sino alla caletta riparata dal vento, dove il mare regalava onde tranquille alla piccola spiaggia di sabbia granulosa e ciottoli variopinti. Rimase a lungo seduta, pensando al nonno pescatore… di quando la cullava sulle ginocchia e le recitava una poesia:
Balla con me! Disse il mare… alla bambina. Lasciati portare dalle onde… senza vortici. Balla con me! Sussurrò il mare… nella conchiglia.
La vibrazione del cellulare le suscitò un accenno di sorriso, ma il telefonino si fece strada senza rimpianti su di uno scoglio scivoloso… verso il letto soffice di pinne colorate e stelle marine. Marinella aveva ritrovato la sua dimensione. La voce del mare la teneva per mano, nella risalita verso un nuovo… vero giorno della sua vita.
Ciao Spartaco...(bel nome), e grazie per il bel commento. Si, penso che sia importante calarsi con la propria anima dentro le cose che scriviamo, e tuttavia questo non può e non deve impedirci di esplorare le cose umane... al meglio delle nostre capacità. A leggerti... ancora.
Francesco Gentile 10/07/2016 - 14:09
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Grazie Gabriella... attenta e generosa anche nei commenti. Un saluto affettuoso
Francesco Gentile 10/07/2016 - 14:02
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bel racconto... subito appare evidente la propensione alla poesia dell'autore che rende il racconto godibile ma anche sognante, come deve essere pure il suo sogno di avvicinarsi al mare, dal quale è certamente e giustamente attratto...e se lo dico io!!!!...ottimo, bel racconto, complimenti.
Spartaco Messina 10/07/2016 - 13:18
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Caro Francesco la tua sensibilità di pieta e scrittore mi emoziona. Racconto bellisimo che ho letto con infinito piacere. 5*
Gabriella De Gennaro 10/07/2016 - 10:22
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Una dolce giornata a te Margherita... Grazie.
Francesco Gentile 09/07/2016 - 07:06
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Molto bello questo racconto poetico...con un finale che ho tanto apprezzato, il mare è una fonte inesauribile di risorse...e spesso ti prende per mano! Bravissimo Francesco 5* di complimenti!
margherita pisano 09/07/2016 - 00:23
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Un abbraccio a te dolce Marilla... e un caldo saluto allo stimatissimo Rocco Michele Lettini. Grazie
Francesco Gentile 08/07/2016 - 19:36
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Grazie Sabry... felice di sentirti, e di leggerti ancora.
Francesco Gentile 08/07/2016 - 19:35
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Grazie ancora... carissima e preziosa Nadia. Sempre felice di ricevere i tuoi commenti. Un abbraccio affettuoso
Francesco Gentile 08/07/2016 - 19:33
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Caro amico Salvo... Sei stato colpito dall'incipt "subliminale" che ti ho lanciato nel commento, per farti deviare un pochino... ahahaha. Si, è vero, forse sono un furbastro... però nella tua deviazione hai scritto davvero un bel racconto. Sulla differenza culturale poi, ben venga, si tratta di preziosa biodiversità... tutto fa brodo. Ciao grande Salvo.. Grazie
Francesco Gentile 08/07/2016 - 19:32
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Grazie Patrizia, Poeta dell'Amore, Mirella, Mimmi. Ho voluto innestare una reazione. un pensiero positivo nell'atmosfera triste e uggiosa del tema. Spero di esserci riuscito.. Un abbraccio.
Francesco Gentile 08/07/2016 - 19:27
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UN ESAUSTIVO QUANTO POETICO RACCONTO... IL TUTTO IN UN MAGISTRALE ET ECCELLENTE SEQUELAR... *****
Rocco Michele LETTINI 08/07/2016 - 16:54
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Molto bello il tuo racconto, deliziosa la poesia*****
Marilla Tramonto 08/07/2016 - 16:19
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Un racconto poetico e delicato con immagini che sembrano dipinte.Caro Francesco,non avresti potuto fare meglio di così...
Sabry L. 08/07/2016 - 16:01
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Originale e poetico racconto caro amico Francesco. Hai fatto bene a non far prendere quel pulman di tristezza, meglio il mare! Un abbraccio Nadia 5*
Nadia Sonzini 08/07/2016 - 15:48
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Vedi che differenza di cultura fra noi due. Io penso sempre al profano, tu ti volgi al sacro. Perchè la poesia , pur raccontanto le stesse cose, si veste di sacro, il racconto è invece la storia comune che finisce per intrecciarsi in un rapporto fra i due sessi.Ti chiederai perchè di questa riflessione. Perchè sono un ladro, avendoti rubato l'idea di non prendere l'autobus. Ma avresti dovuto dirmi dell'altro, invece hai taciuto, furbastro. E allora un plauso alla tua poesia-racconto che vale doppio. Buon pomeriggio.
salvo bonafè 08/07/2016 - 15:41
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Detto e fatto: la protagonista non è salita sull'autobus... Meglio il mare, i dolci ricordi e soprattutto via il cellulare che uccide la poesia ( anche se lo sto usando proprio ora...) Bellissima atmosfera stupendamente descritta. Ciaooo
Mimmi Due 08/07/2016 - 14:56
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FRANCESCO.....delicatissimi pensieri che sfiorano la poesia....il mare spesso ci regala queste emozioni e tu bravo a riportarle in questo bel racconto. Le mie *****5 stelle sono tue
mirella narducci 08/07/2016 - 14:54
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MOLTO BELLA SI LEGGE COME BERE UN BICCHIERE D'ACQUA 5*
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 08/07/2016 - 14:22
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E così la scrittura creativa nelle tue mani è diventata poesia...molto bravo!! 5
patrizia brogi 08/07/2016 - 14:04
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